Green pass europeo, condizioni diverse dal Green pass italiano: le conseguenze per chi si sposta

Decolla oggi la piattaforma che dovrà emettere i certificati Green pass digitali a livello europeo. Secondo quanto previsto, infatti, il Green pass dovrebbe entrare in vigore il 1° luglio, vale a dire entro un mese esatto a partire da oggi. Ricordiamo che questo documento sarà imprescindibile al momento di viaggiare e di partecipare ad eventi, come cerimonie e banchetti, nei quali si concentrerebbero più persone. Si tratta di un certificato che dovrà attestare l’avvenuta vaccinazione, l’esito negativo di un tampone effettuato nelle 48 ore precedenti o l’aver contratto il Covid 19 ed esserne guariti.

Ma è proprio sul requisito della vaccinazione che ci sono i primi scontri tra Italia ed Europa. Se da un lato l’Italia è disposta a rilasciare il Green pass già a 15 giorni dopo la prima dose, Bruxelles si dice contraria e prevede il rilascio del certificato solo dopo 14 giorni dall’inoculazione della seconda dose, quando il ciclo vaccinale sarà quindi completo.

Ne parla il quotidiano La Repubblica, in edicola oggi, che spiega le conseguenze di questo scontro, affermando che “costringerebbe milioni di cittadini europei – e quindi anche italiani – vaccinati con una sola dose a dover fare il tampone, generalmente a pagamento, per viaggiare. Il ministro della Salute Speranza insisterà perché venga sposata la posizione dell’Italia ma il commissario per la Giustizia Didier Reynders dice: «Nel caso in cui uno Stato accetti una sola dose per derogare alle restrizioni sulla libera circolazione allora questo varrà anche per il Covid pass». Ma naturalmente non ci sarà reciprocità”.

Questo vorrebbe dire che se l’Italia accetterà di fare varcare i propri confini ad europei con una sola dose di vaccino, non è detto che la stessa cosa varrà per gli italiani che si recano all’estero, che dovranno comunque avere la doppia dose o il certificato di guarigione o ancora un tampone negativo.

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