VENETO. “Aiutami ad aiutarti”. Progetto ANTEAS su finanziamento del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali per tramite della Regione

Anziani più soli, più fragili, più stressati, ma anche più disponibili a mettersi in gioco per aiutarsi gli uni gli altri e sostenere chi ne ha più bisogno. Con questo spirito, i volontari dell’Anteas si stanno attrezzando ad affrontare una popolazione anziana profondamente logorata dagli oltre 15 mesi di isolamento. Per permettere loro di farlo nel modo più efficacie, Anteas Provinciale di Padova Odv, coordinamento associativo composto di 21 realtà dislocate nel territorio, ha promosso il progetto “Aiutami ad aiutarti. Creare comunità solidale”, finanziato dalla Regione Veneto con fondi statali del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, che si propone di ricreare il tessuto connettivo delle realtà associative messe a dura prova dalle misure anti-contagio. «Al centro dell’operato dei volontari – spiega il presidente provinciale Alessandro Lion – ci sono le relazioni umane, inevitabilmente ridotte durante i mesi della pandemia, con un conseguente aumento di instabilità e incertezza quando non addirittura stati di depressione. Per questo, Anteas intende ripartire dalla ricostruzione della compagine associativa».
Il progetto si sviluppa in quattro obiettivi. I primi due, formazione e rimotivazione, puntano a fornire ai volontari gli strumenti più adatti al loro operato, ampliando le loro conoscenze attraverso una formazione adeguata, inizialmente informatica e successivamente, motivazionale, con l’ausilio di psicologi, rivolta ai dirigenti, ai volontari e ai soci Anteas, per instillare fiducia, partendo da chi ha maggior difficoltà a superare il periodo Covid. I corsi formativi hanno preso il via alla fine di maggio con un corso online sull’utilizzo dello smartphone, seguito da un corso di educazione digitale sviluppato in sei incontri e da un corso di formazione psicologica per rimotivare i volontari, che inizierà a fine giugno, seguirà infine una fase per affrontare il dopo-Covid rivolta alla popolazione che verrà incontrata tramite i volontari formati.
Il progetto sarà realizzato in partenariato con Anteas Servizi Padova, Anteas Rovigo, Associazione Esculapio Padova, e in collaborazione con il Comune di Padova, il Comune di Rovigo, l’Ordine Assistenti Sociali del Veneto, l’Oic Padova e Altavita Ira Padova. Nelle previsioni, l’iniziativa si estenderà in molti dei territori ove già operano le sezioni Anteas di Padova e Rovigo, che contano, nelle tre realtà provinciali, 58 sezioni iscritte agli Albi Regionale delle Odv e delle Aps con 9.100 associati.
Una volta formati i volontari, si passerà al terzo obiettivo specifico: il contrasto allo stress da isolamento, tra settembre e dicembre, con l’accompagnamento anche dei casi più complessi attraverso una rete sociale sostenuta da specialisti. E’ prevista infine la restituzione alla comunità allargata dei risultati di questo lavoro, avvenuta mediante test e colloqui o con l’organizzazione di iniziative aperte al pubblico, in vista dello sviluppo del progetto attraverso una maggiore conoscenza dell’ambito in cui si è deciso di operare, avviando la realizzazione di tavoli territoriali, mappatura del territorio e l’attivazione di un osservatorio permanente.
«Dopo una repentina e prolungata interruzione delle normali attività e iniziative organizzate quotidianamente dalle associazioni Anteas – conclude il presidente Lion – è ora indispensabile porre estrema attenzione alla ripartenza, avviando prima di tutto un programma formativo rivolto ai volontari, importante per la loro rimotivazione e per la ricaduta delle loro iniziative sulle persone che necessitano di maggior sostegno. Nella fase successiva sarà rilevante il ruolo della squadra di supporto che si creerà, con volontari ed esperti come psicologi e assistenti sociali».

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Fonte: cisl.it