NASpI, più soldi nel 2021 ma da gennaio c’è il taglio: questa la ‘tutela Orlando’ dopo lo sblocco dei licenziamenti [ESCLUSIVA]

Nell’intervista del direttore de La Stampa Massimo Giannini al ministro del Lavoro Andrea Orlando durante la trasmissione “30 minuti al Massimo“, e pubblicata sull’edizione di oggi, è stato affrontato il tema urgente del blocco dei licenziamenti, che sta dividendo la maggioranza parlamentare e sta creando tensioni tra le parti sociali. A preoccupare, infatti, è l’imminente fine del blocco nei settori dell’industria e dell’edilizia e la conseguente esplosione della “rabbia sociale” con la ripresa dei licenziamenti ordinari dal 1° luglio.

Sul tema Giannini rivolge ad Orlando la seguente domanda: “Lei voleva l’allungamento del blocco dei licenziamenti al 28 agosto. Draghi se l’è rimangiato e Confindustria l’ha accusata di aver tradito i patti…”.

Di seguito la risposta del ministro del Lavoro:

“<Guardi, io ho inviato le norme al pre-Consiglio dei ministri, sono state valutate e poi si è deciso che una parte non fosse congrua rispetto all’indirizzo generale del governo. Quindi, quelle proposte erano note a tutti e sottolineo che nel pacchetto ci sono misure robuste, come i contratti di espansione, quelli di solidarietà, oltre che la cassa integrazione senza addizionali per le imprese che non licenziano e la sospensione del décalage della Naspi>”.

Il ministro, dunque, ha cercato di rassicurare i lavoratori sostenendo che – sebbene per il momento la scadenza del blocco dei licenziamenti non sia stata prorogata – il Governo ha varato un pacchetto di misure “robuste” che serviranno a tamponare i disagi provocati dai licenziamenti. In particolare, anche per coloro che verranno licenziati a luglio e cominceranno a percepire la NASpI, è prevista la sospensione del décalage dell’assegno di disoccupazione.

NASPI: SOSPESA L’APPLICAZIONE DEL DECALAGE

Il Decreto Sostegni bis, entrato in vigore il 26 maggio scorso, prevede delle novità a partire dal 1° giugno circa la NASpI.

Il decreto prevede che per le prestazioni in pagamento dal 1° giugno è sospesa fino al 31 dicembre l’applicazione del décalage previsto dal Decreto Legislativo n. 22 del 2015, cioè la riduzione del 3% mensile, dal quarto mese in poi, dell’assegno di disoccupazione.

Dunque la norma che sospende la riduzione del 3% riguarda:

  • sia le prestazioni in pagamento dal 1° giugno 2021;
  • sia le prestazioni decorrenti dal 1° giugno 2021.

In altri termini riguarda sia quei disoccupati che già percepiscono la NASpI da 3 mesi sia coloro che iniziano a percepirla da giugno. Più esattamente il Decreto Sostegni bis prevede che le indennità NASpI sono confermate nell’importo in pagamento alla data di entrata in vigore del decreto.

NASPI: COSA CAMBIA DAL 1° GENNAIO

Tuttavia, se nei prossimi mesi i disoccupati percepiranno un importo NASpI leggermente più alto rispetto allo standard, leggendo con attenzione la Relazione Illustrativa al Decreto Sostegni bis si evince che dal 1° gennaio 2022 il decreto prevede una sorta di “restituzione” da parte dei beneficiari delle riduzioni maturate nel periodo che va dal 1° giugno 2021 al 31 dicembre 2021:

Lo prevede la Relazione illustrativa al ‘Sostegni bis’:

Allo scadere del periodo indicato e cioè a decorrere dal 1° gennaio 2022, le riduzioni nel frattempo “maturate” (3% per ogni mese a partire dal quarto) e non applicate nel periodo intercorrente tra la data di entrata in vigore del presente decreto e il 31 dicembre 2020 vengono applicate tutte insieme contestualmente“.

In altri termini dal 1° gennaio 2022 l’importo della Naspi ancora in godimento verrà “ridotto in misura pari alla somma delle riduzioni non applicate nel periodo di sospensione”.

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