“Possibile che il Servizio ImmunoTrasfusionale dell’Ospedale di Gallipoli risulti ancora chiuso a distanza di tre anni? Possibile che perdurino i famosi lavori di ammodernamento che ne hanno causato il trasferimento dei servizi all’Ospedale di Casarano? Possibile che il personale tecnico del SIT del ‘Sacro Cuore di Gesù’ non riesca ad oggi ad intravedere in alcun modo la possibilità di un rientro al proprio posto di lavoro a Gallipoli?” Così Antonio Piccinno, Coordinatore Provinciale Sanità Cisl Fp spiegando che è quanto si è chiesto il personale sanitario della FP Cisl Sanità “durante la discussione in delegazione trattante ed ha dato mandato ai suoi vertici sindacali di interpellare i direttori generale, sanitario e amministrativo della Asl di Lecce insieme al Prefetto per comprendere lo stato dell’arte di una situazione che non può proseguire oltre”.
“I lavoratori – osserva ancora Piccinno – ritengono che dopo tre anni sarebbero già dovuti terminare i lavori di ammodernamento strutturale del SIT, la sua messa in sicurezza con il previsto collaudo e il conseguente accreditamento. Nulla di tutto ciò: infatti risulta ancora inattivo un servizio fondamentale per una struttura ospedaliera come quella di Gallipoli, che rientra come da individuazione regionale quale Ospedale di 1° Livello – e che, quindi, non può certamente privarsi di una autonomia trasfusionale di riferimento anche per le strutture viciniori -. La FP Cisl Sanità ritiene d’obbligo richiedere formali e urgenti chiarimenti su tre questioni imprescindibili: Qual è lo stato dell’arte circa i lavori di ristrutturazione del SIT di Gallipoli; qualora i lavori siano stati completati, conoscere le motivazioni dell’eventuale ritardo nell’accreditamento o se così non fosse, il necessario collaudo e l’accreditamento dello stesso SIT di Gallipoli, con certificazione di messa norma dello stesso; essere notiziato se il SIT di Casarano, sia in possesso di tutti i requisiti previsti dalla normativa di accreditamento, così come richiesto per quello di Gallipoli. Il Sindacato chiede, inoltre, di sapere, qualora siano venuti meno i vincoli di accreditamento, le motivazioni reali per le quali, nonostante siano state sostenute ingenti e costose spese per la ristrutturazione e messa a norma del SIT di Gallipoli, a tutt’oggi tale riapertura non sia ancora avvenuta”.
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Fonte: cisl.it