Reddito di cittadinanza, lavoro stagionale obbligatorio o perdita del sussidio

Novità per i percettori del Reddito di cittadinanza. La deputata Cinquestelle Valentina D’Orso ha proposto un emendamento al Decreto Sostegni bis – che sarebbe appoggiato anche dal Governo – con il quale si obbligano di fatto i percettori del reddito di cittadinanza ad accettare lavori stagionali entro il raggio di 100 chilometri dalla propria residenza, pena la decadenza del beneficio. Si tratta di una clausola che cerca di andare incontro ad albergatori, ristoratori e agricoltori, i quali lamentano mancanza di personale e ne ravvisano la causa in sussidi quali il Reddito di cittadinanza e il bonus Covid per gli stagionali.

Ne Il Messaggero in edicola oggi vengono precisati gli effetti che intende produrre l’emendamento:

“Lavori stagionali di fatto obbligatori per i percettori del reddito di cittadinanza, che non potrebbero rifiutare questo tipo di offerta lavorativa, ma fruirebbero di un’integrazione da parte dell’Inps nel caso in cui la retribuzione risultasse inferiore all’importo del sussidio”.

Si diceva anche di un endorsement da parte dell’intero Governo, in effetti una riduzione della platea dei beneficiari del reddito è auspicata anche dal Ministero dell’Economia a causa dei costi eccessivi della misura nel periodo della pandemia. Come sottolinea il quotidiano romano, infatti, “[…] nei primi quattro mesi dell’anno il reddito di cittadinanza è costato 2,5 miliardi. A meno di una svolta, la spesa annuale per il sussidio potrebbe addirittura avvicinarsi ai 10 miliardi di euro, secondo le stime dei tecnici di via XX Settembre“.

Se il Governo sembra compattarsi sulla proposta, non è nella stessa situazione il partito dell’ex premier Giuseppe Conte. La proposta della deputata D’Orso ha creato però divisioni interne poichè si teme che un cambiamento nella misura voluta dal M5S possa apparire come una dichiarazione di fallimento agli occhi degli elettori.

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