Arriva da Canale 5 l’ennesimo racconto attorno alla spinosa vicenda di imprese del turismo che nelle settimane delle riaperture non riescono a trovare manodopera stagionale.
Il motivo? I lavoratori stagionali di esperienza, oggi percettori del Reddito di cittadinanza, non vogliono perdere il sussidio e chiedono di poter lavorare a nero.
La denuncia, durante la popolare trasmissione televisiva Mattino 5, arriva da Nello, gestore di uno stabilimento balneare a Catanzaro in collegamento con lo studio.
“I camerieri mi chiedono di lavorare a nero per non perdere il contributo assistenziale – spiega l’imprenditore titolare del lido che aggiunge – chiediamo aiuto perché rischiamo di chiudere“. Questo perchè “onde evitare di fare brutta figura con i nostri avventori prendiamo le prenotazioni al 50% rispetto agli anni scorsi”.
Disponibili a lavorare, secondo l’esperienza del titolare di questo stabilimento balneare, solo i più giovani, spesso studenti universitari, che però non hanno esperienza e neppure grande interesse ad avviare un percorso professionale nel lungo periodo perchè hanno altre ambizioni.
“Ma lei quanto offre?”, domanda il conduttore Francesco Vecchi.
“Come i miei colleghi, per chi volesse fare solo il turno quindi il serale dalle 18 a mezzanotte noi diamo busta paga, contratto nazionale, noi diamo 1.000 euro al mese! 1.000 mese!”, sottolinea Nello, che poi chiarisce che il tutto è per “sei ore di lavoro con la pausa cena” di un’ora, quindi 5 ore nette di lavoro.
Dunque busta paga, contributi pagati, solo 5 ore di lavoro e gli straordinari? Il conduttore ricorda che molti stagionali si lamentano di firmare contratti da 6 ore giornaliere per poi ritrovarsi a farne 12:
“Da noi non esiste – conclude Nello – questa cosa non è vera è farlocca. Laddove un nostro collaboratore ci chiede di fare un extra noi paghiamo lo straordinario”.
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