Il 31 luglio va in scadenza la norma che dispone lo stato di emergenza del nostro Paese. Il provvedimento è attivo sin dalle prime avvisaglie della pandemia, era il 31 gennaio 2020. Da giorni si discute se sarà prorogarlo o meno. I ministri Gelmini e Speranza in diverse interviste rilasciate agli organi di stampa di sono detti disponibili a valutare lo stop, anche quale segnale di ottimismo per il nostro Paese.
Ma cosa ne pensa il Presidente del Consiglio Mario Draghi? Molto certamente dipenderà da come durante le prossime settimane ed in particolare nel mese di luglio si muoverà la curva dei contagi.
Tuttavia, secondo quanto si legge sul quotidiano Il Mattino in edicola oggi “fonti autorevoli vicine a Draghi danno per ‘certa’, anzi ‘certissima’ la proroga dello stato di emergenza. Probabilmente fino alla fine dell’anno’.
“Le regioni sono molteplici – continua il quotidiano napoletano – . E non riguardano solo l’operatività di Figliuolo, del Cts e della Protezione civile guida da Fabrizio Curcio. Grazie allo stato di emergenza il governo potrà adottare altri Dpcm dopo il 31 luglio, comprese altre nuove restrizioni se – come accaduto l’anno scorso – i contagi dovessero tornare a impennarsi dopo le vacanze estive nonostante la diffusione del vaccino. Potrà intervenire con tempestività per garantire una ripartenza in sicurezza dell’anno scolastico. E potrà tornare a varare (‘Nessuno se lo augura’) quelle norme che hanno scandito la vita sociale ed economica degli italiani dall’esplosione dell’epidemia. Questo anche perchè, nonostante le rassicurazioni dei virologi sull’efficacia dei vaccini contro le varianti Covid, le mutazioni del virus restano una pericolosa e allarmante incognita come dimostra il caso della Gran Bretagna”.
Dunque al centro delle preoccupazioni di Draghi ci sono sicuramente le varianti, che potrebbero avere una diffusione imprevedibile, ma poi c’è il prosieguo della campagna vaccinale – sono state somministrate poco più di 40 milioni di dosi (che non non significa che 40 milioni di persone sono state immunizzate) – e poi c’è la ripresa dell’anno scolastico da settembre, per la quale saranno necessari sforzi straordinari.
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