A due settimane dall’entrata in vigore del cosiddetto Green pass europeo il premier Mario Draghi ha firmato ieri, giovedì 17 giugno, il nuovo Dpcm che prevede l’entrata in vigore di questo certificato con il 1° luglio 2021. Il decreto definisce i requisiti necessari per ottenere il green pass, le modalità del suo rilascio e la struttura stessa del certificato. Con la firma del Dpcm si realizzano le condizioni di operabilità del regolamento Ue firmato pochi giorni fa sul green pass, legittimandolo a tutti gli effetti.
Ricapitoliamo di seguito i dettagli di questa iniziativa.
Il green pass europeo, o certificazione verde europea, è un documento in versione online o cartacea che permette a chi ne è in possesso di muoversi liberamente tra i Paesi dell’Unione Europea senza vincoli di tamponi e/o quarantena. Inoltre, all’interno del territorio italiano, consentirà ai cittadini di partecipare ad eventi pubblici, banchetti e cerimonie. Si tratta di un primo passo verso il ritorno alla normale libertà di movimento e di circolazione.
Possono richiedere il green pass solamente coloro che sono in possesso dei seguenti requisiti:
Ci sono vari modi per richiedere il Green pass anche sullo Smartphone:
Il certificato sarà gratuito e disponibile in italiano e inglese, avrà un codice QR per verificarne l’autenticità. Ci saranno tre diverse tipologie, riportanti dati differenti in base alla categoria nella quale si rientra anche se tutti riporteranno cognome e nome, data di nascita, struttura che ha rilasciato il certificato e identificativo univoco del certificato.
Vediamo nello specifico le tre diverse tipologie.
Saranno gli stati membri a scegliere se il green pass sarà valido già dopo 15 giorni dalla prima dose (come nel caso dell’Italia) o se bisognerà completare l’intero ciclo vaccinale. Inoltre, gli stati avranno anche la libertà di accettare vaccini autorizzati a livello nazionale e non europeo (come lo Sputnik in Ungheria). In questo caso il certificato riporterà come informazioni: tipo di vaccino somministrato, denominazione del vaccino, produttore o titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio del vaccino, numero della dose effettuata e numero totale di dosi previste per l’intestatario del certificato, data dell’ultima somministrazione effettuata e Stato membro in cui è stata effettuata la vaccinazione. In questo caso il pass ha durata di 270 giorni.
Anche chi ha contratto il Covid e poi è guarito nei precedenti 180 giorni è esentato dall’obbligo di quarantena. La validità del certificato in questo caso si applica a partire dall’undicesimo giorno dopo il test negativo, una volta finito il periodo di contagiosità. Questo certificato avrà come dati: data del primo test molecolare positivo, Stato membro che ha effettuato il primo test molecolare positivo, data di emissione del green pass e data di scadenza del green pass.
Chi non si è vaccinato e non ha mai avuto il Covid, per richiedere ed ottenere il green pass deve effettuare un tampone (sono esclusi i fai-da-te) e presentare l’esito negativo. A livello europeo, la durata della validità del tampone va da 72 ore (per quelli molecolari) a 48 ore (per quelli rapidi antigenici). Anche in questo caso, è lasciata libertà allo stato in questione di decidere se accettare entrambi i tamponi o solo quelli molecolari. Essendo che i test sono a pagamento, la Commissione ha stanziato 100 milioni di euro per aiutare i paesi Ue a dotarsi di test rapidi e abbassarne il prezzo. Il certificato per chi ha effettuato un tampone riporterà come informazioni: tipologia di test effettuato, denominazione del test, produttore del test, data e ora del prelievo del campione per il test, data, orario e risultato del test, Stato membro in cui è stato effettuato il test. Ricordiamo che non si tratta affatto di un documento obbligatorio per viaggiare. Tuttavia, chi ne è sprovvisto all’arrivo nel Paese di destinazione dovrà sottostare alle disposizioni eventualmente previste in quello Stato in materia di prevenzione anti Covid (test, quarantena, etc).
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