Licenziamenti dei tempi indeterminati, Ministro del Lavoro: è un problema, ma non li fermeremo

Non fermeremo i licenziamenti dal 1° luglio. Il ‘blocco’ che va avanti dall’anno scorso, dal primo lockdown, sta per fermarsi per tutti i settori industriali e per l’edilizia (imprese industriali e artigiane).

Ad ufficializzarlo è proprio il Ministro del Lavoro Andrea Orlando che in un intervento su Rai1 a proposito del blocco dei licenziamenti ha detto: “non so e non credo ci saranno le condizioni di una proroga generalizzata“.

Parole che non lasciano dubbi rispetto alla fine del blocco, anche se non chiudono definitivamente la porta ad una piccola chance che la proroga riguardi solo alcuni settori del manifatturiero, come Moda e Abbigliamento.

Sicuramente – ha continuato Orlando – ci sarà un impatto negativo della fine del blocco, non sarà tutto rose e fiori. Ma tutto ciò che può aiutare a integrare e implementare gli strumenti già individuati, credo sia positivo”, ha aggiunto il Ministro PD.

Ma i sindacati Cgil, Cisl e Uil non ci stanno e tornano a rilanciare le tre manifestazioni del 26 giugno, che si svolgeranno contemporaneamente a Torino, Firenze e Bari, in cui chiederanno nuovamente la proroga del blocco dei licenziamenti almeno fino al 31 ottobre, utile – a loro dire – per mettere sù un’organica riforma degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive per il lavoro.

A chiedere il blocco dei licenziamenti anche Cesare Damiano, già ministro del Lavoro e consigliere Inail. “Tra 13 giorni scade il blocco dei licenziamenti per i settori della manifattura e dell’edilizia – ha ricordato -. Si tratta di un problema che potrà avere serie ripercussioni occupazionali e sociali in un momento di delicata transizione dalla crisi alla ripartenza”.