Blocco licenziamenti, accordo fatto! Draghi attende i sindacati per comunicare la decisione definitiva

Sciolto il nodo politico sul ritorno ai licenziamenti dal 1° luglio e stop al blocco che prosegue ininterrottamente dal marzo 2020 con l’avvio della crisi covid.

A renderlo noto è l’agenzia di stampa Adnkronos che in una news scrive che il Governo avrebbe optato “per uno sblocco selettivo” che resterebbesolo per i settori tessile, calzaturiero e moda“, con riguardo alle imprese di tipo industriale.

Queste imprese, che per buona parte sono a capo della filiera del Made in Italy fortemente penalizzato dal Covid, restrizioni, stop alla libera circolazione di questi mesi, “contestualmente potranno fruire della cassa integrazione gratuita per 17 settimane. Sostanzialmente dunque fino al 31 ottobre prossimo”.

Un ‘pensiero’ il Governo l’ha rivolto anche ai grandi tavoli aziendali di crisi (ex Ilva, Alitalia, Whirpool, ecc.), per questi “parallelamente è prevista la possibilità di erogare ulteriori 13 settimane di cassa integrazione straordinaria a tutte le imprese appartenenti ai tavoli di crisi industriali attualmente aperti e non, che abbiano esaurito gli ammortizzatori. Una eventualità che potrà essere richiesta entro il 31 dicembre e che vedrà l’impegno da parte delle aziende che volessero accedere al beneficio a rispettare lo stop ai licenziamenti per tutto il tempo di utilizzo degli ammortizzatori“. 

Il pacchetto ha l’ok politico e sarà sottoposto già nella giornata di oggi al confronto con Cgil, Cisl e Uil. A convocarlo è stato – secondo la nota agenzia – proprio il premier Mario Draghi che intende comunicare personalmente ai leader sindacali, che aveva incontrato negli scorsi giorni, gli esiti della mediazione politica.

Leader sindacali che anche durante la manifestazione nazionale del 26 giugno hanno fortemente criticato la scelta del Governo di non fermare lo sblocco dei licenziamenti anche perchè il ritorno alla libertà di licenziamento – pur nella cornice della legge – significa impattare pesantemente sulle dinamiche negoziali delle grandi vertenze industriali aperte: da un divieto di licenziare che da più forza ai sindacati che difendono i lavoratori si passerebbe in una sola notte, tra il 30 giugno al 1° luglio, alla possibilità per l’azienda di dar seguito alle espulsioni.

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