Il 30 giugno è entrato in vigore il Decreto Sostegni 3 (Decreto legge n. 99) che interviene su una pluralità di materie, dalla Cig ai licenziamenti, passando per gli incentivi alle imprese (per approfondire clicca qui).
Il Decreto però porta in dote un importante rifinanziamento che riguarda i Bonus destinati ai lavoratori stagionali, del turismo, dello spettacolo, intermittenti, ecc. sia dal Decreto Sostegni bis e che dal precedente Decreto Sostegni 1.
Sì perchè il Decreto entrato in vigore il 30 giugno dispone un ulteriore rifinanziamento delle indennità Covid con:
Per questi Bonus era già stata stanziata una spesa complessiva di 750,4 milioni di euro per l’anno 2021 (Bonus 1.600 euro Sostegni bis) e 897,6 milioni di euro (Bonus 2.400 euro Sostegni 1) con il vincolo, posto in capo all’Inps dagli stessi Decreti, di non procedere con altri provvedimenti concessori in presenza di eventuali scostamenti rispetto a quanto stanziato.
Tradotto: se Inps avvisa che le risorse stanno per finire non può autorizzare né tantomeno pagare i due Bonus.
Secondo quanto si apprende da fonti Inps nei giorni scorsi l’Istituto aveva giustappunto impresso una ‘frenata’ ai provvedimenti concessori dei 2 Bonus proprio per questo motivo: le risorse stanziate si sono rivelate essere via via inadeguate, cioè non sufficienti. Da qui l’intervento del Governo di qualche giorno fa che rimpingua il fondo e di fatto sblocca domande e pagamenti.
Pertanto nei prossimi giorni Inps sbloccherà i pagamenti del Bonus 2.400 euro, sia per coloro che hanno fatto la domanda e sono in attesa dell’erogazione poichè risulta essere ‘accolta’ e sia per coloro che a fronte di un primo rigetto hanno poi chiesto il riesame. Lo stesso vale per il Bonus 1.600 euro sia per coloro che aspettano ancora i pagamenti automatici e sia per coloro che, non avendo fruito del Bonus 2.400 euro, faranno domanda per la prima volta nei prossimi giorni.
Il blocco impresso dall’Inps ai pagamenti dei Bonus in questi giorni, ci viene spiegato, nulla ha a che vedere con il disavanzo Inps relativo al 2020 – rispetto al quale l’Istituto di via Ciro il Grande ha chiesto un intervento legislativo – poichè riguarda spese, pendenze e tagli che sarà necessario coprire ma sono di competenza al Bilancio 2020 che – si sottolinea in un comunicato di ieri – è stato approvato in via definitiva.
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