Divieto di lavoro nelle ore calde, “è pericoloso solo per i lavoratori agricoli”?

Dopo la recente ordinanza del presidente della regione Puglia, Michele Emiliano, sul divieto di lavorare in condizioni di esposizione prolungata al sole nelle ore più calde della giornata, ossia dalle 12,30 alle 16,00, alla quale è poi seguito analogo provvedimento in Calabria e presto arriveranno anche in Sicilia e Molise, si è sviluppato un certo dibattito tra lavoratori, imprenditori e operatori del settore in genere.

In particolare sul portale FrashPlaza.it, in un’articolo a firma di Vincenzo Iannuzziello, viene riportato l’interessante punto di vista di un imprenditore pugliese che esprime un certo disaccordo sull’ordinanza pugliese ritenuta essere, di fatto, ‘a senso unico’, volta cioè a tutelare solo il settore agricolo e allo stesso tempo a dare una rappresentazione parziale delle problematiche dei vari settori lavorativi.

Sembra che il settore agricolo – ci spiega un imprenditore barese – sia sempre il primo soggetto cui attribuire ogni colpa. Non si considera l’importanza del comparto, i tanti sacrifici che facciamo per portare a termine un ciclo vegetativo e le remunerazioni, che sembrano assottigliarsi sempre più – si legge nella news – . Non bisogna fare di tutta l’erba un fascio. Ci sono aziende che rispettano le regole, che lavorano in modo onesto e concedono uguali diritti a tutti i braccianti. Non siamo mica degli animali”.

Ben venga la decisione del presidente Emiliano, ma sembra un atto discriminatorio nei confronti di tutti gli altri lavoratori che svolgono comunque attività a rischio. Se pensiamo, ad esempio, al settore edilizio, stradale, delle forze dell’ordine con addetti che, ogni giorno e accuratamente equipaggiati, sono costretti a lavorare in condizioni meteo variabili. Dovremmo, a questo punto, porre la stessa attenzione anche queste categorie di lavoratori, e non solo a quelli agricoli”.

Dunque, il problema del gran caldo che in particolare nelle ore del primo pomeriggio mette in ginocchio ogni sforzo e fatica svolta al sole, non è solo dell’agricoltura, questo il messaggio che si intende lanciare. Provvedimenti di tutela analoghi andrebbero presi anche in altri settori, come quelli certo dell’edilizia, ma anche installazione di impianti in genere, manutenzione su linee viarie… un po’ meno appropriato sembra essere invece il richiamo al lavoro delle forze dell’ordine visto che svolgono un servizio essenziale, costituzionalmente garantito rispetto al quale appare assai improbabile prevedere una ‘sospensiva’.

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