E’ stata, finalmente, accettata, dai liquidatori della Società, la proroga della cassa integrazione sino al 31 dicembre 2021per tutti i 1383 operatori. Si riapre, quindi, il dubbio del gravoso destino di ripresa. Il viaggio di questi sventurati, verso la salvezza del posto di lavoro riprende a bordo della stessa mongolfiera in balia dei venti, ma stavolta, sbattuta da una tempesta che potrebbe farla precipitare in un pericoloso “dimenticatoio”.
Nel breve periodo di sei mesi, fra il primo di luglio e il trentuno dicembre di quest’anno, bisogna assolutamente, evitare molti ostacoli, quali:
-La decadenza delle alte professionalità a causa della scadenza delle certificazioni professionali del personale navigante che sono legate all’esercizio delle loro mansioni.
-La lunghissima burocrazia Regionale e Nazionale per la formalizzazione di una Compagnia del trasporto aereo che soddisfi le esigenze degli spostamenti da e per la Sardegna in continuità territoriale tutto l’anno e non solo per le stagioni turistiche.
-L’annoso problema della mancanza dei collegamenti diretti in continuità territoriale CT2) con le città più importanti per il pendolarismo dei Sardi verso gli ospedali di Verona, Torino, Bologna, Napoli.
-Il superamento dei vincoli che permettano alla Compagnia Italiana l’allargamento del raggio d’azione con le tratte battute da altre compagnie come: Londra, Parigi, Monaco, Mosca, ecc. Indirizzo strategico e importante per intensificare il mercato europeo e russo.
-Maturare la consapevolezza della Regione Sardegna a lavorare finalmente in squadra con più Assessorati, oltre quello dei Trasporti e del Lavoro, tra cui, ad esempio, quello del Turismo, dell’Agricoltura e dell’Industria, che traggono beneficio economico e organizzativo, oltre che espandere i nostri prodotti in modalità più intensa e flessibile, favorendo il commercio e il marketing.
La nostra isola non può stare al passo con le altre economie regionali della Penisola se non si eliminano gli ostacoli di limitazione tariffaria nei Trasporti e di tassazione, esageratamente alta per la gracile economia Isolana.
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Fonte: cisl.it