Divieto di lavoro agricolo nelle ore più calde, quali sanzioni per chi non lo rispetta?

Dopo i recenti provvedimenti regionali che vietano il lavoro agricolo nella fascia di maggior rischio di esposizione al sole 12:30-16:00 (Puglia, Molise, Calabria, Lucania), molti lavoratori ci hanno scritto per meglio comprendere in quali sanzioni incorre il datore di lavoro che non rispetto tale divieto.

La prima sanzione è certamente quella prevista – ad esempio dall’ordinanza pugliese – dall’art. 650 codice penale per la mancata osservanza degli obblighi previsti dall’ordinanza: arresto fino a 3 mesi e ammenda di 206 euro. Ciò salvo che il fatto non costituisca più grave reato.

Inoltre, trattandosi di un rapporto di lavoro le forze possono anche ravvisare le violazioni – non penali, ma civilistiche – che concernono l’orario di lavoro, i tempi di lavoro, pause, lavoro notturno e riposo. In particolare la violazione del riposo giornaliero di almeno 11 ore, salvo specifiche deroghe dei contratti collettivi. Oppure del riposo settimanale di 24 ore ogni sette giorni. Più in generale, in caso di inosservanza delle norme sull’orario di lavoro si applicano le sanzioni amministrative di cui all’art. 18 bis del d.lgs. 66/2003.

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