Lavoro agricolo nelle ore più calde, ecco le Regioni ‘sorde’ che continuano a non vietarlo

Temperature che in questi giorni raggiungono, e in certi casi superano, i 40 gradi in tutta Italia e specialmente nella zona peninsulare e le isole, ma nonostante questo continuano ad esserci Regioni che non prendono alcun provvedimento per tutelare i lavoratori dei campi, né degli altri settori fortemente esposti al sole e le sue conseguenze nelle ore più calde.

“Gli operai agricoli sono ad alto rischio, sotto il sole o nelle serre in questi giorni di caldo e afa. La Regione Sicilia vieti il lavoro tra le 12 e le 16: le ore di temperature più alte, minore ventilazione, maggiore umidità”, affermavano giorni fa i segretari generali dei sindacati Fai Cisl-Flai Cgil-Uila Uil Sicilia Pierluigi Manca, Tonino Russo e Nino Marino in una nota inviata al presidente della Regione Nello Musumeci e agli assessori al Lavoro, alla Salute e all’Agricoltura Antonio Scavone, Ruggero Razza e Toni Scilla, con cui chiedevano un’ordinanza urgente.

Ma non è solo la Sicilia che sembra essere ‘sorda’ alle istanze sindacali volte a mettere in sicurezza i lavoratori agricoli. Anche in Campania la situazione è la stessa con il Presidente Vincenzo De Luca che sembra essere più concentrato sui problemi legati al Covid, tema fondamentale sì ma che non può assorbire ogni altro fenomeno comunque rischioso per la salute di chi lavora.

E poi anche Lazio e Sardegna non si sono mosse in tal senso, fermo restante che nell’isola si registrano iniziative comunali che vietano il lavoro nelle ore più calde.

Le Regioni che invece sono intervenute per vietare espressamente il lavoro agricolo nella fascia oraria 12-16 (ognuna con leggere variazioni di mezz’ora) sono: Puglia, Molise, Calabria, Basilicata.

RIPRODUZIONE RISERVATA – La riproduzione, su qualsiasi supporto e in qualsiasi forma, dei contenuti del presente articolo in violazione delle norme sul diritto di autore sarà segnalata all’Agcom per la sua immediata rimozione [Delibera n. 680/13/CONS 12/12/2013].

Resta aggiornato con noi. Unisciti alla nostra pagina Telegram cliccando qui. E’ gratis!

Non hai l’APP di Telegram? Scaricala gratuitamente cliccando qui.