Durante il webinar sul lavoro dignitoso in agricoltura organizzato dalla Missione Permanente della Santa Sede presso la Fao, Ifad e Wfp, e dal Forum di Roma delle Ong di ispirazione cattolica è intervenuto il Segretario Generale della Fai Cisl, Onofrio Rota.
Il sindacalista ha rilanciato con alcune proposte finalizzate a migliorare la situazione sociale dei lavoratori agricoli. “Serve un rinnovato impegno da parte di tutti per qualificare e valorizzare le professionalità dei comparti agroalimentari e ambientali”, ha detto Rota, ricordando che “i lavoratori agricoli hanno garantito il cibo sulle tavole degli italiani anche in piena pandemia, perfino durante il lockdown, ma abbiamo dovuto fare battaglie enormi per farli uscire dall’invisibilità, ad esempio ottenendo che il bonus di 800 euro stanziato dal Decreto Sostegni bis per gli altri stagionali fosse riconosciuto anche agli operai agricoli: non abbiamo chiesto assistenzialismo, abbiamo semplicemente sanato un’ingiustizia”.
La politica, dunque, secondo Rota ha ‘restituito’ ai lavoratori agricoli quello che si sono guardagnati nei ‘campi’, lavorando anche nei momenti più critici della pandemia, nulla di più. E non è certo assistenzalismo.
“Dobbiamo rafforzare quelli che sono i nostri strumenti per incidere sulla realtà, a cominciare dalla contrattazione e dalla bilateralità – ha aggiunto il sindacalista – in quanto con la contrattazione possiamo davvero rispondere ai tanti bisogni emergenti in termini di formazione, partecipazione, solidarietà, rispetto delle diversità, mentre la valorizzazione degli enti bilaterali agricoli territoriali è strategica per presidiare il territorio e migliorare il mercato del lavoro, favorendo l’incontro tra domanda e offerta. Serve inoltre un impegno globale per innalzare il valore delle filiere e la qualità del lavoro, e in questo senso anche la battaglia a livello europeo per ottenere la condizionalità sociale nella Pac ha avuto per la prima volta dopo vent’anni un primo storico riconoscimento”.
Il segretario degli ‘agricoli’ Cisl ha poi ricordato che il prossimo 14 luglio il Ministero delle Politiche Agricole ha convocato il Tavolo del gruppo di lavoro sui prezzi agricoli.
Su questo tavolo di discussione il sindacato punta molto perchè vorrebbe che sorgesse un sistema che valorizza la filiera di qualità che rispetta anche i diritti di chi lavora.
“Così come è accaduto per il sistema bancario, anche nell’agroalimentare l’introduzione di tassi antiusura sarebbe una tutela importante per produttori e consumatori e, di conseguenza, anche per una più equa retribuzione del lavoro. Ministero delle politiche agricole e Ismea potrebbero stabilire i range idonei per avere prezzi agricoli anti-caporalato“, ha concluso Rota.
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