Pensioni. Ganga: “Rinnoviamo la richiesta al Ministro del lavoro di convocare al più presto il tavolo per il confronto. Consentire uscita a partire dai 62 anni di età o con 41 anni di contributi”

“La Cisl ribadisce la necessità di consentire l’accesso flessibile alla pensione a partire dai 62 anni di età o, in alternativa, la pensione con 41 anni di contributi per tutti dopo la scadenza di quota 100 dal 2022”. Lo dichiara in una nota il Segretario confederale della Cisl, Ignazio Ganga. “Le analisi del Rapporto 2020 oggi presentato dal Presidente Inps Tridico evidenziano molti dati interessanti ma ribadiamo che non siamo d’accordo che la flessibilità sia realizzata tramite un calcolo interamente contributivo dell’assegno pensionistico oppure con la pensione pagata in due tempi. Condividiamo, invece, la necessità di rivedere il modo con cui si applicano i coefficienti di trasformazione per il calcolo e che sono applicati all’intero montante contributivo maturato al momento della pensione determinando un doppio danno ai lavoratori e alle lavoratrici. Così come siamo d’accordo che nella rappresentazione della spesa pensionistica italiana siano considerate le prestazioni al netto delle imposte e non al lordo come oggi avviene dal momento che l’incidenza della fiscalità, che di fatto è una partita di giro per lo Stato, è molto alta per i pensionati italiani che non hanno potuto usufruire in questi di alcuna misura compensativa prevista invece per i lavoratori dipendenti. I dati appena illustrati confermano, purtroppo, le sperequazioni della previdenza italiana a carico delle donne confermando la nostra necessità di individuare misure atte ad evitare le attuali disparità”. “Rinnoviamo, quindi- conclude Ganga- la richiesta al Ministro del lavoro di convocare al più presto il tavolo per il confronto sulle pensioni e sulla previdenza. Non si può più attendere”.

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Fonte: cisl.it