Sono svariati i casi in cui il Reddito di Cittadinanza può essere revocato, e per fare chiarezza va preso come riferimento il decreto 4/2019 poi convertito dalla legge 26/2019, il quale indica sia le cause che le conseguenze della revoca.
La revoca del Reddito di Cittadinanza puo avvenire in caso di:
In alcune di queste situazioni si può rifare immediatamente domanda per accedere di nuovo all’Rdc, in altre è necessario aspettare un periodo di tempo prestabilito. Nel complesso – e dettagliatamente – a conti fatti sono 12 casi di revoca. Vediamoli nel dettaglio.
Il Reddito di Cittadinanza ha una durata limitata ad un periodo di tempo.
Nello specifico, questo beneficio viene riconosciuto per un massimo di 18 mensilità consecutive. Al termine dei 18 mesi, se l’utente avrà ancora i requisiti per ottenere nuovamente questo aiuto economico, potrà chiederne il rinnovo, anche se per presentare la domanda di rinnovo è necessario attendere il mese successivo a quello in cui è avvenuta l’ultima erogazione.
Nel caso in cui uno o più componenti del nucleo familiare trovino lavoro occorre comunicarlo immediatamente. In tal caso, il nuovo reddito da lavoro concorre nella determinazione del reddito familiare nella misura dell’80% (a decorrere dal mese successivo a quello di variazione) e fino a quando il maggior reddito non è ordinariamente recepito nell’ISEE per l’intera annualità.
Possono verificarsi due situazioni:
I nuclei familiari, per risultare beneficiari del Reddito di Cittadinanza devono rispettare questi requisiti, cioè:
Questi requisiti devono essere tutti rispettati per tutto il periodo in cui viene riconosciuto il Reddito di Cittadinanza, in caso contrario il beneficio viene revocato, anche se la famiglia può farne di nuovo richiesta qualora torni ad avere una situazione conforme a quella prevista.
Dopo la perdita del Reddito di Cittadinanza, però, si può fare richiesta per il periodo residuo rimasto in seguito alla revoca.
Nel caso invece di perdita del diritto di cittadinanza per superamento del reddito familiare, essendo cambiata la condizione lavorativa di uno o più componenti della famiglia, l’eventuale successiva richiesta si considera come se fosse la prima – ma solamente dopo almeno un anno dal nuovo abbassamento del reddito – e quindi il Reddito di Cittadinanza viene pagato per altre 18 mensilità.
Il Reddito di Cittadinanza può essere revocato anche in caso di mancata comunicazione all’Inps nei seguenti casi:
Entro il 31 gennaio, a meno che non sia già compresa nella DSU – è necessario comunicare qualsiasi variazione del patrimonio mobiliare che comporti la perdita dei requisiti – relativamente all’anno precedente – altrimenti scatta la revoca del sostegno.
Oltre che nei casi sovraindicati, il Reddito di Cittadinanza può essere revocato quando anche uno solo dei componenti del nucleo familiare (tra i soggetti obbligati) si trovi in queste situazioni:
Anche alcune sanzioni che hanno conseguenze in ambito penale possono comportare la perdita del Reddito di Cittadinanza. Questo vale in caso vengano dati con intento doloso dati o informazioni non corrispondenti al vero ai fini del riconoscimento del Reddito di Cittadinanza: in tal caso, oltre alla perdita del beneficio e al recupero delle somme indebitamente ricevute, è prevista la reclusione da 1 a 6 anni.
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