“Nessuna realtà aziendale radicata nel luogo dove opera, con una situazione di disponibilità di ammortizzatori, agisce spegnendo gli impianti e cancellando con un click le condizioni lavorative, sociali ed economiche di lavoratori che hanno dato tanto a questa impresa. La GKN ha sbagliato tutto. Ci si è soffermati sul metodo di comunicazione o se l’azienda sta rispettando la legge o le procedure. Ma ciò che è totalmente ingiusto, sbagliato e inaccettabile è il merito della scelta aziendale, nel rapporto con i lavoratori, con i rappresentanti sindacali, con le organizzazioni sindacali e col territorio”. Lo dichiarano in una nota congiunta il Segretario confederale della Cisl, Giorgio Graziani ed il Segretario nazionale Fim-Cisl, Ferdinando Uliano, a valle dell’incontro con Gkn.
Nel settore automotive sono molte le situazioni critiche e ben più gravi di quelle criticità descritte dai dirigenti di Gkn ma non sono queste la modalità che vengono utilizzate per affrontare le difficoltà.
E’ inaccettabile – proseguono i due sindacalisti – approcciarsi al primo incontro e dopo aver licenziato oltre 422 lavoratori, comunicando in maniera arrogante alle organizzazioni sindacali e alle istituzioni (da quelle locali a quelle massime del nostro governo) che i licenziamenti sono irreversibili e irrevocabili con l’unica disponibilità sul tavolo, ancora più offensiva – di concedere l’elemosina di qualche euro per i lavoratori. Non serve l’elemosina ma un atto di responsabilità dell’azienda attraverso il ritiro della procedura di licenziamento, la ripresa della produzione e contemporaneamente aprire un confronto vero dove al centro ci sia il lavoro e le prospettive produttive delle stabilimento di Campi Bisenzio. Se questo non dovesse avvenire, l’ostilità dell’azienda non è non solo verso i lavoratori e il sindacato ma anche verso le istituzioni del nostro Paese. In tal caso chiediamo al Governo d’intervenire pesantemente nei confronti di questa multinazionale che è presente anche in altre realtà produttive nel nostro territorio, impedendo i licenziamenti. Come Fim e come Cisl condanniamo quindi il comportamento dell’azienda che al tavolo istituzionale ha ribadito l’indisponibilità a sospendere o a ritirare la decisione, confermando la chiusura dello stabilimento e ha dato solo la disponibilità a trattare economicamente i licenziamenti”.
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Fonte: cisl.it