In arrivo un ‘tris’ di misure per gli ammortizzatori sociali delle grandi aziende in crisi. E’ quanto si apprende da Il Sole 24 Ore in edicola oggi che dà notizia di un nuovo provvedimento del Governo finalizzato a sostenere il costo del lavoro per le aziende e il reddito per i lavoratori, nonchè in questa fase anche i posti di lavoro.
Si tratta di 3 interventi, si diceva.
Con il primo viene rifinanziata ”la proroga di ulteriori sei settimane di cigs per cessata attività a favore dell’ex Embraco, salvaguardando così gli oltre 400 addetti a pochi giorni dalla scadenza della cassa integrazione prevista il 22 luglio (e quindi a un passo dal licenziamento). L’accesso a queste nuove 6 settimane di cigs è «integralmente gratuito»”.
Il secondo intervento contiene in via eccezionale un ‘ritorno’ alla Cig Covid per le grandi aziende di interesse strategico nazionale. Va ricordato che la Cig Covid per l’industria è cessata il 30 giugno e non è stata più prorogata. Stando a quanto si apprende però è stata stabilita una proroga ad hoc per le imprese industriali, come l’ex Ilva, ”con un numero di lavoratori dipendenti non inferiore a mille che gestiscono almeno uno stabilimento industriale di interesse strategico nazionale”. Il trattamento di integrazione salariale Covid-19 avrà una “durata massima di ulteriori tredici settimane fruibili fino al 31 dicembre 2021”.
Il terzo riguarda le imprese in procedura fallimentare o in amministrazione straordinaria che dal 1° luglio al 31 dicembre 2021 utilizzano la cassa integrazione straordinaria. Per queste aziende viene prevista la possibilità di sospendere l’obbligo di “pagamento delle quote di accantonamento del Tfr relative alla retribuzione persa a seguito della riduzione oraria o sospensione dal lavoro e dal cosiddetto contributo di licenziamento. Si tratta, spiegano fondi di governo, di una estensione dell’efficacia della misura già prevista dall’articolo 43-bis del decreto-legge 109/2018”.
Il provvedimento arriva a pochi giorni di distanza dall’approvazione del Decreto sostegni ter del 30 giugno con cui sono state adottate misure per le categorie industriali (proroga cig ‘no covid’ e sblocco dei licenziamenti in particolare), la sensazione è che il Governo abbia atteso qualche ulteriore settimana per arrivare ad approvare un atto ad hoc solo per determinate ‘aree’ di crisi evitando di doversi confrontare anche con altre situazioni, anch’esse urgenti ma evidentemente non di interesse strategico.
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