Sull’operazione che sta portando all’avvicendamento tra Alitalia e ITA a partire da ottobre piomba il secco ‘no’ dei sindacati dei piloti.
A partire da quelli della NACA piloti AZ che con un comunicato stampa fanno sapere sono contrari ad un piano industriale che lascerà a terra più della metà della flotta e centinaia di piloti. Un piano frutto di diktat vessatori e delle lobbies europee che con soldi pubblici, lascerà senza reddito e futuro migliaia di famiglie, impoverendo un intero territorio.
Un piano industriale che crea una compagnia fortemente ridimensionata e con poche possibilità di sviluppo e di resistere alla concorrenza, consegnando il mercato italiano ai vettori major e low cost degli altri paesi europei.
Un piano industriale che prevede una miniflotta di solo 52 aeromobili, (nonostante la ripresa del traffico aereo), senza alcuna prospettiva di sviluppo del lungo raggio e dell’attività cargo, è inaccettabile.
“Abbiamo proposto in tutte le sedi parlamentari e governative – fanno sapere da NACA piloti – soluzioni alternative con costi in termini di asset aziendale meno invasivi da parte della commissione europea e decisamente più contenuti a livello sociale, salvaguardando un mercato ed un patrimonio storico dell’Italia, nazione a vocazione turistica”.
“Siamo rimasti purtroppo inascoltati dalla politica e da alcune organizzazioni sindacali … che hanno preferito un approccio consociativo”, denunciano nel comunicato ed invitano la politica a fare “uno scatto d’orgoglio per provare a cambiare quello che, per migliaia di cittadini e lavoratori Alitalia, appare come un destino ineluttabile”.
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