Repubblica: “è caccia ai non vaccinati”. Linea Draghi: vaccino subito o continui tamponi

Contagi in risalita, la variante Delta preoccupa Governo ed esperti, ma si contano oltre 17 milioni di non vaccinati. A metterlo in risalto è il quotidiano la Repubblica in edicola oggi che dedica ampio spazio al tema e alle intenzioni dell’Esecutivo di dare un’ulteriore spinta alla campagna vaccinale.

La strategia del premier Mario Draghi, che si trova a guidare un’ampia maggioranza politica che porta sensibilità diverse, sarebbe questo:

“Escluso, almeno per il momento l’obbligo vaccinale, il governo punta le sue chances sull’effetto persuasione dell’estensione dell’utilizzo della certificazione verde che da agosto dovrebbe essere obbligatoria per utilizzare i mezzi di trasporto sulle lunghe distanze ma anche per una serie di attività quotidiane che diversamente, con la ripresa della curva dei contagi, si rischierebbe di dover richiudere: palestre, piscine, stadi, teatri, cinema, ristoranti al chiuso, centri benessere. Il braccio di ferro nel Governo è forte: l’idea di Draghi e di Speranza è di puntare sul modello francese con una larga utilizzabilità del Green pass, le resistenze (soprattutto della Lega) sono molto forti, si deciderà in settimana. Ma già si conta di convincere così quantomeno coloro che, pur non essendo novax, avevano deciso di rinviare la vaccinazione a fine estate o a settembre. Adesso, pur di non essere costretti a fare continui tamponi, milioni di italiani attendisti o indecisi, soprattutto tra i più giovani, certamente torneranno ad affollare gli hub per ottenere prima possibile il Green pass, indispensabile per viaggiare e per la vita sociale”.

Dunque il Governo intende mettere al centro della vita economica e di relazione il Green pass. Nei prossimi giorni con un provvedimento specifico saranno dettate nuove regole per l’accesso a bar, ristoranti, locali, centri sportivi, luoghi della cultura, ecc. Regole che prevederanno anche il coinvolgimento di coloro che in questi luoghi ci lavorano quotidianamente e che potrebbero essere i primi a doversi adattare ad una nuova ‘stretta’.

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