Cig, è boom di ore a giugno: tra i motivi lo stop alle autorizzazioni di maggio. In affanno commercio e artigiani

E’ boom di cassa integrazione a giugno, nonostante sia stato il mese di quasi tutte le riaperture, se si escludono le discoteche che continuano a rimanere a porte serrate.

A dimostrarlo sono i dati aggiornati diffusi dall’Inps da cui si evince che complessivamente le ore autorizzate sono 527,6 milioni, per il 99,7% si è trattato di Cig emergenziale (520,2 milioni di ore), con un aumento su maggio (+142,9%) e – inaspettatamente – anche su giugno 2020 (+21,4%).

L’incremento ha riguardato tutte le ‘formule’ di cassa integrazione covid, ordinaria, in deroga e assegno ordinario Fis con questi numeri:

  • Cig ordinaria con 224,1 milioni di ore autorizzate, crescita del 628,8% rispetto a maggio e del 49,6% su giugno 2020;
  • Cig in deroga con 150,3 milioni di ore autorizzate, pari ad un aumento del 100,1% rispetto a maggio e del 34,1% rispetto giugno 2020;
  • Assegno ordinario dei Fondi di solidarietà con 147,4 milioni di ore autorizzate, incremento del 45,8% rispetto a maggio e ad una leggera flessione dello 0,9% su giugno 2020.

Più difficile invece da spiegare il forte rialzo dell’utilizzo Cig di tutti i settori rispetto al mese di giugno 2020: il ‘picco’ lo toccano proprio i settori industriali che – come visto – registrano un incremento vicinissimo al 50% rispetto all’anno prima. Però va anche detto che l’industria, per caratteristiche dimensionali delle aziende, ha sempre una capacità di assorbimento maggiore degli altri.

“Questi dati vanno letti in funzione della fine della proroga generalizzata della cassa Covid gratuita di fine giugno, che ha spinto chi dal 1 luglio non avrebbe potuto più utilizzarla ad affrettarsi a chiederne l’autorizzazione”, sostiene il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico. L’industria e l’edilizia infatti con giugno terminano il periodo di Cig Covid gratuita e tornano, da luglio alla Cig ordinaria (no Covid) ma pur sempre gratuita, con azzeramento del contatore.

E se il presidente Inps aggiunge che “sono dati che non ci preoccupano” perchè in ogni caso le entrate contributive nel primo semestre 2021 hanno fatto “registrare nel privato un incremento di 6,2 miliardi rispetto allo stesso periodo del 2020, siamo poco sotto il livello del 2019” resta da capire qual è effettivamente la situazione per le piccole imprese.

Secondo quanto scrive Il Sole 24 Ore in edicola oggi “restano le difficoltà soprattutto in alcuni comparti del terziario, nel commercio e tra gli artigiani, ma le riaperture delle attività produttive stanno producendo gli effetti. Il dato di giugno risente anche del rallentamento nelle autorizzazioni di Cig rilevato a maggio, quando l’Inps avendo superato i limiti di spesa autorizzati dalla Ragioneria generale dello Stato ha dovuto sospendere le autorizzazioni in attesa di una norma ad hoc poi approvata dal ministero del Lavoro e dal Mef, necessaria per sbloccare le autorizzazioni”.

RIPRODUZIONE RISERVATA – La riproduzione, su qualsiasi supporto e in qualsiasi forma, dei contenuti del presente articolo in violazione delle norme sul diritto di autore sarà segnalata all’Agcom per la sua immediata rimozione [Delibera n. 680/13/CONS 12/12/2013].

Resta aggiornato con noi. Unisciti alla nostra pagina Telegram cliccando qui. E’ gratis!

Non hai l’APP di Telegram? Scaricala gratuitamente cliccando qui.