Veneto. Cisl: “W20. Mettiamo le donne al centro della ripresa”




«La strada per una vera parità di genere è ancora lunga, ma si procede a tappe forzate e il percorso è segnato. E’ stato definito la settimana scorsa nei tre giorni di dibattito del W20, il gruppo di lavoro del G20, che ha prodotto un documento finale da sottoporre al vertice di Roma del 30 e 31 ottobre. Il Coordinamento nazionale donne Cisl aveva fatto pervenire alle delegazioni del W20 alcune proposte ritenute fondamentali per la riduzione del gap di genere, a cominciare da quello nel mondo del lavoro. Abbiamo chiesto il rispetto degli impegni presi nel G20 del 2014 e in particolare la riduzione del 25% entro il 2025 della disparità di genere nella partecipazione al mercato del lavoro, e abbiamo sollecitato la ratifica delle convenzioni dell’Oil (Organizzazione Internazionale del Lavoro) da parte degli Stati membri, in particolare quelle relative ai lavoratori con responsabilità familiari (156/2981), al lavoro dignitoso per le lavoratrici e i lavoratori domestici (189/2011) e all’eliminazione della violenza e delle molestie nel mondo del lavoro (190/2019).
La road map tracciata dal W20 chiede ai governi di assumersi impegni precisi da realizzare entro il 2030 per favorire un profondo cambiamento culturale contro gli stereotipi di genere. Che vuol dire lavoro di qualità, accesso al credito, infrastrutture sociali che alleggeriscano il peso della cura familiare, più rispetto e meno violenza. Oltre ad aver inserito per la prima volta il tema della sostenibilità ambientale, il piano prevede strumenti equi per valutare l’impatto di genere sulle misure che saranno adottate e iniziative volte a facilitare l’accesso delle donne all’istruzione e alla formazione e in particolare allo studio delle materie Stem. Per raggiungere questi obiettivi, è necessario investire di più anche nell’assistenza dei bambini e degli anziani.
Il peso maggiore delle conseguenze sociali ed economiche della pandemia è stato sopportato dalle donne. La chiusura delle scuole ha comportato un sovraccarico di lavoro soprattutto per loro, che si sono spesso trovate ad operare scelte difficili tra la vita professionale e quella privata. Una situazione che ha inciso negativamente sulle disuguaglianze già esistenti. Secondo il Global Gender Gap Report 2020 del World Economic Forum, la capacità di colmare le differenze fra uomini e donne a livello mondiale è pari al 68,6%. L’Europa va meglio, con il 76,7%, ma l’Italia è ben al di sotto, con il 70,7%. In alcuni settori le cose peggiorano. E’ di ieri la notizia che nei primi sei mesi dell’anno la disuguaglianza di genere nelle pensioni degli italiani è arrivata a 498 euro in favore degli uomini, 33 in più rispetto allo scorso anno. E a livello regionale non andiamo meglio: l’aumento della disoccupazione nel primo trimestre di quest’anno ha penalizzato soprattutto le donne, che hanno subito un calo nelle assunzioni più marcato rispetto alla componente maschile, pari a -13% contro il -11 degli uomini.
La road map del W20 rappresenta un’occasione unica per rilanciare un cambiamento culturale indispensabile al superamento dei pregiudizi che impediscono alle donne di esprimere la loro potenzialità nel mondo del lavoro e nella società. La prossima tappa è la Conferenza ministeriale dedicata all’empowerment femminile, indetta dalla ministra per le pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti per il 26 agosto a Santa Margherita Ligure nell’ambito del G20. Un’opportunità per valorizzare e rendere operative le proposte emerse al W20, a vantaggio delle donne di tutto il mondo e anche dello sviluppo economico. Mettere le donne al centro della ripresa significa infatti garantirle qualità, innovazione, inclusione e sostenibilità. Oltre, naturalmente, alla parità di genere».

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Fonte: cisl.it