È stato siglato due giorni fa ad Asti, nella sede di Confagricoltura, l’accordo per il rinnovo del contratto provinciale del lavoro per gli operai agricoli e florovivaisti.
Il contratto è valevole per il quadriennio 2020-2023 ed è stato firmato tra le organizzazioni datoriali Confagricoltura (Asti Agricoltura), Coldiretti Asti, Cia ed i sindacati dei lavoratori Flai Cgil di Asti, Fai Cisl Al-At e Uila Uil Asti-Cuneo.
L’accordo, che interessa circa 1.250 aziende agricole del territorio provinciale e quasi 460.000 giornate lavorate nel corso dell’anno, prevede un adeguamento retributivo dell’1,8% per tutte le aree e livelli, che verrà corrisposto in due tranche: una prima tranche pari a 0,6% con decorrenza dal mese di luglio 2021 ed un seconda tranche pari a 1,2% con decorrenza dal mese di dicembre 2021.
Particolare sensibilità nei confronti di un tema caldo a livello nazionale, quale quello delle campagne di raccolta, ha portato sperimentalmente, alla loro eliminazione, mantenendo la qualifica di operaio comune addetto alla raccolta solo per la vendemmia, attività decisamente importante per il territorio vitivinicolo astigiano.
L’intesa introduce poi elementi qualificanti per quanto riguarda la gestione degli appalti prevedendo che copia dei contratti vengano consegnati all’Ente Bilaterale Ebata ed, a favore dei lavoratori, prevede un adeguamento alle previsioni del contratto nazionale in materia di permessi straordinari per i lavoratori.
Una nuova modalità operativa, in via sperimentale, viene applicata per la gestione dei primi 3 giorni di carenza per malattia, non coperti dall’Inps, le cui indennità saranno corrisposte a decorrere dal 2022 direttamente al lavoratore attraverso l’Ebata – l’ente bilaterale provinciale – e non più anticipate dal datore di lavoro.
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