“Altissima l’adesione delle metalmeccaniche e dei metalmeccanici del settore automotive agli scioperi e alle mobilitazioni in difesa del lavoro.
Il settore dell’indotto automotive è stato il più colpito dallo sblocco dei licenziamenti.
I licenziamanti alla Gianetti Ruote, alla Gkn e alla Timken rappresentano un segnale allarmante per l’intero settore automotive, in una fase di profonda trasfomazione verso produzioni elettriche ed ibride.
Dalla Bosch alla Getrag di Bari dove l’85 per cento delle lavoratrici e dei lavoratori hanno scioperato lo scorso 23 luglio, allo stabilimento Stellantis della VM di Cento e della Maserati di Modena che ha visto partecipare allo sciopero, indetto a livello regionale il 22 luglio scorso, rispettivamente il 90 e il 70 per cento delle metalmeccaniche e dei metalmeccanici diella produzione.
Anche in vari stabilimenti della Marelli (Bari, Crevalcore e Bologna), della Cnh Industrial e della Iveco (Brescia e Modena), le lavoratrici e i lavoratori sono scesi in campo massicciamente per il lavoro.
Lo sbocco dei licenziamenti senza una riforma universale degli ammortizzatori sociali, senza una politica industriale rischia di colpire il lavoro, le lavoratrici e i lavoratori del settore e che la transizione sia gestita dai fondi di investimento e dalle multinazionali.
La mobilitazione continuerà nei prossimi giorni e fino a quando non ci saranno risposte alle richieste delle metalmeccaniche e dei metalmeccanici perché il lavoro non si tocca”.
Lo dichiara in una nota Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil
Ufficio stampa Fiom-Cgil
Roma, 27 luglio 2021
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Fonte: fiom-cgil.it