Abbiamo aperto la procedura di raffreddamento, siamo pronti allo sciopero e allo stop delle produzioni nell’unico stabilimento del gruppo Stellantis che sta lavorando a pieno regime.
Il nostro non è un comportamento irresponsabile è l’esatto opposto. Non vogliamo essere presi in giro da Stellantis, non è mai successo nella storia dello stabilimento Sevel che a una crescita dei volumi produttivi corrispondesse una diminuzione degli occupati stabili e un aumento dei lavoratori precari in somministrazione.
È una situazione che per la Fim-Cisl non è più accettabile. Nello stabilimento abruzzese si sono incrementati turni da 15 a 17, fino ad arrivare a 18 e la previsione per quest’anno è di andare oltre 300.000 veicoli commerciali prodotti, risultato senza precedenti nella storia di Sevel.
E il nuovo gruppo Stellantis che fa? Ha ridotto i lavoratori interni e aumentato i lavoratori in somministrazione non dandoci nessuna risposta sulla stabilizzazione di tanti lavoratori che da anni lavorano in Sevel.
Due numeri per comprendere l’assurdità di questa situazione: nel 2016 si sono prodotti 290.000 furgoni e i lavoratori Sevel a tempo indeterminato erano 6059; nel 2021 si andrà oltre 300.000 veicoli e i lavoratori Sevel sono 5670 e i somministrati sono attualmente 705 (625 somministrati in staff leasing e 80 a tempo determinato). Una situazione di questo tipo non è mai avvenuta prima, ne con Fiat ne con Fca. Nei mesi scorsi abbiamo sollecitato l’azienda ad assumere questi lavoratori: non abbiamo avuto risposte positive. Il tempo è scaduto, il conto alla rovescia è partito, la RSA ha aperto la procedura, se dal Gruppo avremo risposte positive lo stabilimento Sevel, sarà per la Fim-Cisl il primo del Gruppo Stellantis in Italia a scioperare bloccando le produzioni.
È necessario trasformare i lavoratori in somministrazione in dipendenti a tempo indeterminato, avere garanzie sulle proroghe di quelli a tempo determinato e stabilire un diritto di precedenza per futuri ingressi ai 133 somministrati che nei mesi scorsi non sono stati confermati.
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Fonte: cisl.it