Reddito di cittadinanza, pochi i percettori avviati ai ‘Progetti utili alla collettività’: il motivo

Non decollano i Puc, Progetti utili alla collettività, che dovrebbero avviare i percettori del Reddito di cittadinanza alle attività di supporto ai servizi pubblici, come pulizia di strade, parchi, cimiteri, mobilità dei pedoni nei pressi delle scuole, ecc.

Lo mette in luce il quotidiano Il Messaggero in edicola oggi che evidenzia come in Italia siano stati solo 5 mila i comuni ad avviare i progetti per le attività socialmente utili. Il motivo? L’attivazione e l’organizzazione di queste attività richiede tempo, risorse umane ed economiche che molto spesso i comuni non hanno o non vogliono investire. Sul punto ecco cosa scrive il quotidiano romano:

“La mancata partecipazione ai Puc comporta la decadenza del beneficio. Come detto, la legge sul reddito di cittadinanza dava ai sindaci 6 mesi di tempo per attivare i Puc, ma per adesso solo uno su quattro ha risposto all’appello. A questo punto sorge spontanea una domanda: per i comuni i Puc sono un’opportunità o un aggravio? ‘Servono fondi e personale per avviare i Puc. Non è una procedura semplice, vanno sentiti i centri per l’impiego, bisogna predisporre i bandi, è necessario stipulare le assicurazioni per i beneficiari coinvolti. Anche a Roma e Milano è partita qualche iniziativa, ma dati ufficiali aggiornati non ce ne sono”.

RIPRODUZIONE RISERVATA – La riproduzione, su qualsiasi supporto e in qualsiasi forma, dei contenuti del presente articolo in violazione delle norme sul diritto di autore sarà segnalata all’Agcom per la sua immediata rimozione [Delibera n. 680/13/CONS 12/12/2013].

Resta aggiornato con noi. Unisciti alla nostra pagina Telegram cliccando qui. E’ gratis!

Non hai l’APP di Telegram? Scaricala gratuitamente cliccando qui.