Lavoro. Sbarra: “Green pass strumento utile, ma obbligo di un trattamento sanitario spetta alla legge non alle relazioni industriali”

“Noi siamo impegnati da anni per rivendicare la necessità di costruire una vera, grande strategia nazionale di contrasto agli incidenti mortali nei luoghi di lavoro, agli infortuni, alle malattie professionali: siamo davanti ad una grande emergenza nazionale. I numeri sono quelli di una guerra invisibile, di una strage inascoltata che va avanti da decenni”. Lo ha detto oggi il Segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, ospite di Uno Mattina Estate. “Più di 1200 morti ogni anno cui si aggiungono migliaia di incidenti più o meno visibili. I dati ufficiali denunciano una situazione fuori controllo: su 10 aziende controllate 8 sono fuori regola. Ecco perché dobbiamo porre con forza la necessità di intensificare verifiche, controlli, ispezioni, assumere ispettori e medici del lavoro, investire anche sulle tecnologie e sulla ricerca. Dobbiamo fare un grande intervento sulla prevenzione, la formazione, la comunicazione, incrociare le banche dati, assicurare un coordinamento tra tutti i livelli istituzionali , gli enti e le amministrazioni preposte ai controlli. E poi bisogna fare uno sforzo di attuazione ed applicazione della legge 81/2008 in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, che da 13 anni continua a non essere applicata integralmente. La sicurezza non è un costo, ma un vero investimento dell’impresa sulla qualità del lavoro, sulla produttività, sul miglioramento degli indici reputazionali delle stesse aziende”. Sbarra ha parlato anche della riforma degli ammortizzatori. “‘Si va verso una stretta finale del confronto sugli ammortizzatori sociali. Qualche giorno fa il Governo ha presentato alle parti sociali una proposta organica di riforma. Nei principi e nei titoli molte nostre richieste sono state accolte. L’idea è costruire un sistema universale, solidaristico, inclusivo, di tipo assicurativo, che assicuri sostegno al reddito durante le fasi di transizione ed il collegamento con le politiche attive . Finalmente si portano dentro il sistema degli ammortizzatori sociali anche le piccole aziende sotto i sei dipendenti e si allargano interventi di protezione sociale al lavoro autonomo. Bisogna rafforzare di più gli interventi di sostegno per le persone che perdono il lavoro per accompagnarle durante le fasi di transizione con formazione e riqualificazione . Siamo in una condizione dove è possibile sottoscrivere un accordo. Certo molto dipende dalle risorse e dalle coperture finanziarie che il Governo metterà alla base di questo processo di riforma”.
Sul tema del green pass, “per la Cisl il primo comandamento è vaccinare le persone. Abbiamo sostenuto da mesi la necessità che la campagna di vaccinazione vada avanti in maniera spedita. Per questo abbiamo sottoscritto accordi importanti sul tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavori per alzare un argine al Covid ed abbiamo condiviso con le parti sociali ed il Governo anche un protocollo per sostenere la campagna di vaccinazione nei luoghi di lavoro. Siamo impegnati quotidianamente a diffondere ed animare questa necessità: il vaccino è l’unica arma per uscire dall’emergenza sanitaria e sconfiggere il coronavirus. Da questo punto di vista abbiamo riaffermato al Governo la volontà di fare la nostra parte. Se c’è da aggiornare, rafforzare i protocolli per adeguarli a questa sfida noi siamo pronti. Così come abbiamo detto al Governo che se si ritiene sulla base di dati scientifici e sanitari che noi non conosciamo la necessità di adottare una norma legislativa per rendere obbligatoria la vaccinazione a tutte le persone, non solo ai lavoratori, il sindacato sosterrà questa iniziativa. Il green pass può essere uno strumento utile per sostenere la campagna di vaccinazione, ma non può diventare il modo surrentizio per scaricare sulle relazioni sindacali l’obbligo alla vaccinazione, che rimane in capo alla legge”.

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Fonte: cisl.it