Dai controlli sul Green pass spunta il lavoro nero: nei guai imprenditori e beneficiari di sussidi, ecco dove

Nei giorni scorsi con l’intensificarsi dei controlli sul Green pass nei locali e ristoranti al chiuso sono state riscontrate dalle forze dell’ordine altre irregolarità da parte degli esercenti, in particolare di agriturismi che hanno violato le norme a tutela del lavoro.

E successo ad esempio in provincia di Como, a Menaggio, dove durante un controllo sono stati trovati 3 lavoratori su 9 in nero.

Due dei tre addetti irregolari – scrive Ansa.it – , quali, a seguito dei conseguenti accertamenti, sono anche risultati percettori dell’indennità di disoccupazione. E’ stata quindi disposta, dall’Ispettorato Territoriale del Lavoro, nei confronti dell’esercente, anche la sospensione dell’attività, in quanto, nel giorno dell’intervento, i lavoratori in nero accertati superavano la soglia del 20% della totalità dei lavoratori impiegati”.

Controlli e chiusure sono state disposte al Nord come al Sud, ancora in aziende agrituristiche, questa volta della provincia di Enna.

In un agriturismo in particolare “i carabinieri hanno verificato che su 6 dipendenti, 5, di cui un minore, risultavano non regolarmente assunti presso la struttura. Il giovanissimo lavoratore, un romeno di 16 anni, che non solo non aveva assolto l’obbligo scolastico, ma non aveva sostenuto, ovviamente, neanche la visita medica di idoneità al lavoro, operava, quale cuoco, già dal 30 giugno, lavorando più delle previste otto ore giornaliere che, alcune volte, coprivano la fascia notturna”, scrive il Giornale di Sicilia.

“Ulteriori accertamenti – continua il GdS – hanno permesso di verificare che la madre è percettrice del reddito di cittadinanza. Presso la struttura collaboravano, solo in occasione del Ferragosto già iniziato, secondo quanto dichiarato dagli stessi lavoratori non in regola, un cuoco, pensionato di 66enne, 2 addetti alla sala di 23 e 36 anni, percettori entrambi del reddito di cittadinanza, e un lavapiatti 36 enne rumeno”.

Al datore di lavoro è contestata la massima infrazione e applicata la maxisanzione per lavoro nero, aggravataper lavoratore in nero percettore del beneficio, omessa tracciabilità delle retribuzioni dei lavoratori, omessa visita medica, lavoro notturno e straordinario per il minore”.

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