L’allarme è rientrato o meglio, come sostiene Il Fatto Quotidiano, non c’è mai stato. Le denunce, raccolte da buona parte del mondo dell’informazione italiano, degli imprenditori che da maggio lamentano di non riuscire a trovare camerieri, addetti alle cucine, animatori, ecc., perchè i lavoratori preferiscono percepire il Reddito di cittadinanza anziché impegnarsi in un’attività, sarebbero infondate.
A confermarlo, secondo il quotidiano sono i recenti dati Inps sulle assunzioni dei lavoratori stagionali fatte nel mese di maggio:
“a maggio sono stati attivati la bellezza di 142.272 rapporti di lavoro stagionali. Quasi il doppio rispetto al 2017 e 50mila in più sia rispetto al 2018 – prima dell’introduzione del reddito di cittadinanza – sia rispetto al 2019. Una ricerca d’archivio conferma che si tratta di un record da almeno otto anni a questa parte (le serie arrivano fino al 2014). A dispetto della presunta carenza, e nonostante condizioni di lavoro tutt’altro che invitanti e spesso del tutto irregolari”.
Le considerazioni del giornale diretto da Marco Travaglio seguono di qualche giorno quelle fatte da TuttoLavoro24.it in una news in cui si metteva in evidenza che il problema rappresentato da molti imprenditori è probabilmente marginale visto ormai quanto emerge dai dati Inps (clicca qui).
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