Il Ministero del Lavoro sta lavorando alla riforma degli ammortizzatori sociali con il primo obiettivo di accantonare per sempre l’esperienza della cassa integrazione in deroga e dare una copertura ‘stabile’ ai lavoratori delle piccole imprese finora scoperte (la Cig Covid è solo emergenziale).
Un sistema di ammortizzatori sociali che dovrebbe essere avviato dal 1° gennaio 2022. Le più rilevanti novità si possono leggere sulle colonne de Il Sole 24 Ore in edicola oggi:
“La prima novità, e anche tra le più onerose, è la copertura degli ammortizzatori sociali sostanzialmente a tutti, e quindi anche ai lavoratori delle imprese di piccole dimensioni (1-5 addetti). L’idea del ministero del Lavoro è di riconoscere 13 settimane di sussidio, per i primi anni a totale carico dello Stato. Costo stimato: oltre un miliardo, visto che in questo periodo di transizione pagherebbero l’Erario, poi le aziende da 1 a 5 addetti inizierebbero a versare gradualmente fino ad arrivare a regime intorno allo 0,5. Per le realtà da 6 a 15 addetti si ragiona su 26 settimane”.
Dunque i lavoratori di imprese artigiane, commercio e turismo – ma anche del terzo settore, associazioni, ecc. – potranno beneficiare di un trattamento di sostegno al reddito di 13 settimane, la metà di quello previsto per le imprese che occupano a partire dai 6 addetti.
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