Nei giorni scorsi alcuni quotidiani hanno riportato la notizia secondo cui vi è un ritardo nei pagamenti della cassa integrazione da aprile in poi, nel quale sarebbero coinvolti più di 600mila lavoratori, con un arretrato che inizia a superare i 5 mesi di attesa, non imputabile all’Inps ma alla Ragioneria Generale del Ministero dell’Economia e Finanze (MEF).
Poi dal MEF è arrivata la smentita con una nota: nessun blocco o ritardo è da imputare alla Ragioneria, né si sono verificati pagamenti parziali – per di più – “erogazione ‘a tranche'”. Le risorse finanziarie destinate alle prestazioni e “previste a legislazione vigente per l’attività di riconoscimento dei trattamenti da parte dell’Inps sono state rese disponibili integralmente e immediatamente“, sottolinea la nota.
Per concludere, per il MEF gli uffici di Via XX Settembre e la Ragioneria “hanno fornito tutto il necessario e tempestivo supporto, anche attraverso il dialogo costante con le strutture INPS”.
Ora spetta all’Istituto previdenziale portare a termine il proprio ‘mandato’. Insomma un implicito, quanto chiaro, messaggio a non cercare responsabilità negli uffici ministeriali quanto piuttosto a verificare qual è esattamente la situazione presso gli uffici centrali dell’Inps, che nel frattempo ancora non si è espresso al riguardo.
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