A metterlo in evidenza sono i dati Istat aggiornati del mese di agosto. E quindi “se a luglio i segnali erano stato molto positivi – si legge in un comunicato di Confcommercio – l’Istat indica che ad agosto gli indici del clima di fiducia dei consumatori e delle imprese hanno fatto un passo indietro passando rispettivamente da 116,6 a 116,2 e da 115,9 a 114,2”.
Si tratta di una riduzione della fiducia che interessa tutti i comparti, dalla manifattura alle costruzioni passando per i servizi, “fa eccezione il commercio al dettaglio – sottolinea la nota dell’organizzazione di Piazza Belli – dove l’indice è in aumento (da 111,3 a 113,9)”.
“Il peggioramento del sentiment di famiglie e imprese rispetto a luglio non desta particolare preoccupazione, visto che la fiducia permane su livelli storicamente elevati. Su queste battute d’arresto, – ammette Confcommercio – potrebbero aver pesato le incertezze sull’uso del green pass nelle attività aziendali e i timori delle famiglie sulla tenuta prospettica dell’occupazione”.
“Tutto ciò – conclude la nota – potrebbe essersi riflesso nella riduzione del clima futuro delle famiglie e nella contrazione piuttosto generalizzata delle attese delle imprese su vendite e ordini. Per non peggiorare significativamente il clima di fiducia, Governo e istituzioni dovrebbero indicare con chiarezza le scelte da adottare per fronteggiare l’eventuale recrudescenza della pandemia“.
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