Pensioni, Lega: “No al ritorno della Legge Fornero”. Spuntano due alternative per andare in pensione dal 2022

Con l’imminente approvazione della legge di bilancio, si riapre il confronto nella maggioranza governativa su alcuni nodi fondamentali non ancora sciolti. In particolare, la Lega insiste sulla riforma del sistema pensionistico: con la fine di Quota 100, il partito di Matteo Salvini è determinato ad ostacolare un ritorno in toto alla Legge Fornero. Nei prossimi giorni, dunque, potrebbero emergere interessanti ipotesi di modifica della normativa che da gennaio – a meno che non si trovino soluzioni alternative – tornarà a pieno regime.

Ne Il Sole 24 Ore in edicola oggi vengono riportate le due opzioni che potrebbero mettere d’accordo la maggioranza al Governo e placare le critiche della Lega, fortemente contraria al solo allargamento dell’Ape sociale ad altre categorie di lavoratori impegnati in attività gravose.

Di seguito quanto anticipato dal quotidiano economico e finanziario:

” […] stanno rispuntando due opzioni già transitate sul tavolo-previdenza. La prima è quella che consentirebbe anche i lavoratori nel sistema misto (con una parte “retributiva” oltre a quella “contributiva”) di uscire a 64 anni ma con il calcolo dell’assegno esclusivamente sui contributi versati, così come i “contributivi” puri, ai quali questo canale è garantito (con almeno 20 anni di versamenti) proprio dalla riforma Fornero. La seconda ipotesi è quella formulata dal presidente dell’Inps, Pasquale Tridico: possibilità di anticipo a 63 anni della sola quota contributiva dell’assegno, con l’erogazione di quella ”retributiva” al raggiungimento di 67 anni. L’asticella potrebbe anche essere alzata a 64 anni. Entrambe le opzioni non avrebbero costi proibitivi e, forse, non allarmerebbero più di tanto la Ue“.

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