Dopo l’ultimo incontro dell’8 luglio scorso – rilevano Roberto Benaglia e Valerio D’Alò – non abbiamo ancora avuto ulteriore occasione di aggiornamento sulla vertenza, che tiene col fiato sospeso complessivamente – tra l’intero gruppo Acciaierie d’Italia, Ilva in Amministrazione Straordinaria e aziende dell’Indotto e dell’Appalto – oltre 20mila famiglie dei lavoratori.
Superata la fase estiva, serve riprendere la trattativa, riempiendola di contenuti indispensabili, per riuscire a fare chiarezza e fissare le tappe del rilancio del polo siderurgico di Taranto e di tutto il gruppo.
Riteniamo che la ridefinizione in atto tra i nuovi soci – Stato e ArcelorMittal – del nuovo piano industriale ci debba coinvolgere sin dalle battute iniziali.
Per la costruzione di un programma di rilancio di tutti i siti ex Ilva, è fondamentale per noi – aggiungono Benaglia e D’Alò – mettersi a lavoro insieme, condividendo gli orientamenti del futuro piano industriale.
Come rappresentanti dei lavoratori, inoltre, non possiamo assistere al fatto che ammortizzatori sociali e scelte industriali di investimento vadano avanti in maniera divergente e scollegate tra loro. Dobbiamo dare un senso anche ai sacrifici che i lavoratori, gravati dagli ammortizzatori sociali, stanno facendo e soprattutto dobbiamo limitarli per fare in modo che la stagione importante sull’acciaio sia colta molto più pienamente a partire da questi mesi del 2021 da parte del nuovo gruppo.
Ci attendiamo – concludono Benaglia e D’Alò – risposte rapide, attraverso una convocazione seria e soprattutto auspichiamo che finalmente il sindacato venga coinvolto sulla costruzione e sulla definizione degli investimenti sostenibili, delle scelte occupazionali e del futuro di questo gruppo.
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Fonte: cisl.it