Obbligo Green Pass lavoro, si punta ai lavoratori di centri commerciali, trasporti, ristorazione, cultura

Sembra ormai prendere quota la proposta del Presidente del Consiglio Mario Draghi di estendere l’obbligo di Green Pass ai lavoratori. L’ipotesi – alternativa – di imporre invece l’obbligo vaccinale per legge risulterebbe più semplice nell’applicazione, ma ancora il Governo spera di non doverla attuare onde evitare scontri e problematiche di carattere etico.

Ad affrontare la questione dell’estensione del Green pass ad alcune categorie di lavoratori è il quotidiano La Stampa in edicola oggi che raccoglie le dichiarazione di Sandra Zampa, ex sottosegretaria al ministero della Salute, ora consulente del ministro Speranza, che ha svelato a quali altre categorie di lavoratori si pensa di imporre l’obbligo di Green Pass per lavorare:

L’obbligo potrebbe poi allargarsi a «tutti i lavoratori che hanno contatto con il pubblico, penso anche a ipermercati e centri commerciali», dice Sandra Zampa, ex sottosegretaria e tuttora consulente del ministro della Salute Roberto Speranza. Nei 1300 “villaggi” dello shopping aperti in tutta Italia, però a oggi si entra liberamente senza certificato Covid, che serve solo per accomodarsi nei ristoranti interni. «Dovrebbe essere richiesto a tutti, lavoratori e clienti», aggiunge Zampa”.

Nel caso – precisano i cronisti del quotidiano torinese – sarebbero altri 780mila lavoratori coinvolti nell’estensione del Green Pass. Che si aggiungerebbero a 2 milioni tra lavoratori dei trasporti, addetti del settore della ristorazione e di quelli delle attività culturali e sportive (cinema, teatri, musei, palestre e simili)“.

Dunque qualora l’intervento del Governo andasse nella direzione di una estensione ‘parziale’ del Green pass a specifiche categorie di lavoratori – e non per tutte le categorie (come circolava ieri in alcune news), i primi ad essere coinvolti dall’obbligo saranno i lavoratori che hanno contatti continui con il pubblico, cioè con la clientela.

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