Stellantis: concordato ricorso al contratto di espansione per enti di staff; si parte con le pre adesioni

È stato concordato con Stellantis, per tutti gli enti di staff non produttivi (come amministrazione, ricerca, servizi finanziari anche di Comau), il ricorso al contratto di espansione, anche se il testo dovrà essere ufficialmente firmato al Ministero del Lavoro il giorno 22 settembre.

Secondo quanto condiviso, ci sarà un piano di esodo volontario anticipato per la pensione, un piano di assunzioni, un piano di formazione e infine anche il ricorso agli ammortizzatori sociali dovrà avvenire nell’alveo del contratto di espansione.

Più in particolare si avvierà un piano di esodo volontario per 390 lavoratori che si trovino a non più di 5 anni dalla pensione; tuttavia se le richieste dovessero superare le disponibilità, le Parti si incontreranno per trovare le opportune soluzioni. Le uscite dovranno avvenire entro il 30 novembre 2021, mentre il consenso ad uscire dovrà essere prestato entro il 2 ottobre (l’Azienda si è riservata di valutare eventuali domande tardive), ma già nei prossimi giorni partirà la raccolta delle pre adesioni. L’accoglimento della richiesta di uscita sarà in ogni caso subordinato alle esigenze tecnico-organizzative e alla verifica dei requisiti da parte dell’Inps. A fronte della risoluzione del rapporto di lavoro, il lavoratore riceverà fino al raggiungimento della pensione un’indennità mensile, commisurata al trattamento pensionistico lordo maturato dal lavoratore al momento della cessazione del rapporto di lavoro, come determinato dall’INPS. Qualora la prima decorrenza utile della pensione sia quella prevista per la pensione anticipata, il datore di lavoro verserà anche i necessari contributi previdenziali utili al conseguimento del relativo diritto.

A fronte delle uscite, sarà effettuato anche un piano di assunzioni per almeno 130 posizioni a tempo indeterminato.

Per quanto riguarda le riduzioni di orario, queste saranno complessivamente pari massimo al 20%, come media mensile di gruppo e a livello individuale non potranno mai superare il 49%.

La formazione potrà essere effettuata anche durante la cassa, ma in questo caso l’Azienda erogherà ai lavoratori interessati un’indennità tale da garantire, unitamente al trattamento di integrazione salariale, l’intera retribuzione di riferimento.

La cassa sarà normalmente effettuata a giornate intere applicando il principio di rotazione dei lavoratori – anche avuto riguardo alle esigenze di attuazione del progetto di formazione.

Sono previsti momenti di verifica sia a livello di azienda sia a livello nazionale, in particolare sul calendario delle chiusure e sul programma formativo.

Il risultato raggiunto, in questo momento di grandi trasformazioni, è certamente positivo, poiché si utilizzerà di uno strumento che tutela, rigenera e riqualifica l’occupazione.

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Roma, 7 settembre 2021

 

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Fonte: fiom-cgil.it