Programma GOL per chi cerca lavoro: 4 percorsi per beneficiari di Cig, NASpI, Rdc e disoccupati

E’ in arrivo il programma Gol – la “Garanzia di occupabilità dei lavoratori” -, maxi piano del governo messo a punto dal ministro del Lavoro Andrea Orlando, al quale saranno destinati 4,9 miliardi di euro ricavati dal Pnrr e React-Ue.

L’obiettivo di questo progetto è quello di rilanciare le politiche attive del lavoro e di formazione mettendo al centro i servizi per l’impiego: il governo vuole raggiungere almeno 3 milioni di beneficiari entro il 2025.

Il Gol diventerà effettivo con un decreto interministeriale condiviso con le Regioni e dovrebbe partire entro l’autunno.

GOL per chi cerca lavoro: i beneficiari

I beneficiari del programma GOL saranno i percettori di Naspi e Dis-coll, del reddito di cittadinanza, i lavoratori fragili o vulnerabili (ad esempio Neet, disabili, donne in condizioni di svantaggio, over55), i disoccupati senza sostegno al reddito, i cosiddetti working poor (che versano in condizioni di precarietà). Possibile l’inclusione del programma anche dei lavoratori in cassa integrazione.

GOL per chi cerca lavoro: i percorsi

Per i beneficiari saranno previsti quattro possibili percorsi di sostegno alla ricollocazione in base al tipo di status occupazionale, e un quinto percorso nei casi di crisi aziendale.

Primo percorso: per coloro che sono più facilmente occupabili, si prevede un percorso di “reinserimento lavorativo”, con eventuali attività formative “light”, che riguarderanno soprattutto servizi di orientamento e intermediazione finalizzati all’inserimento al lavoro.

Secondo percorso: secondo percorso “di aggiornamento” (upskilling), prevede interventi formativi di breve durata e dal contenuto professionalizzante per adeguare le competenze.

Terzo percorso: per chi ha meno appeal occupazionale c’è il percorso di “riqualificazione” (reskilling), con una significativa attività di formazione per favorire una maggiore coerenza con i profili professionali ricercati dal mercato.

Quarto percorso: denominato “lavoro e inclusione” e riguardano soggetti che necessitano di servizi complessi con il coinvolgimento della rete di servizi territoriali, come già avviene per il reddito di cittadinanza coinvolgendo servizi del territorio, educativi, sociali, sanitari, di conciliazione, essendo presenti ostacoli e barriere che vanno oltre la dimensione lavorativa.

In caso di crisi aziendale è previsto un quinto percorso “di ricollocazione collettiva”, e sarà specifico per le situazioni di crisi aziendali, dove le chances occupazionali vanno valutate non come somma di singole situazioni individuali, ma sulla base della specifica situazione aziendale di crisi, della professionalità dei lavoratori coinvolti e del relativo contesto territoriale.

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