Falsi braccianti truffano Inps: 65 condanne e 1 anno di reclusione è il verdetto

Si chiude con 65 condanne l’inchiesta per truffa all’Inps da parte di imprenditori e finti braccianti, che in provincia di Caltanissetta dal 2010 al 2014 avrebbero messo in atto presunti rapporti di lavoro fantasma con un danno nei confronti dello Stato per 890 mila euro secondo gli accertamenti della Guardia di Finanza.

Le pene più severe – scrive il giornale locale castelloincantato.it – sono state inflitte ai due imputati che sono stati ritenuti il fulcro dell’intera vicenda. Sono l’imprenditore quarantacinquenne di Riesi, Massimo Franco Maurici e il romeno ventinovenne, pure lui riesino d’adozione, Ciprian Corneanu – assistiti dagli avvocati Giacomo Vitello, Carmelo Terranova e Giovanni Maggio – i soli per i quali nel maggio di sei anni fa sono scatti provvedimenti restrittivi. Al primo sono stati inflitti 6 anni di carcere, al secondo 5 anni e 10 giorni per truffa aggravata all’Inps, tentata estorsione  – in relazione a una presunta richiesta di restituzione di un assegno di disoccupazione di 2 mila euro – e, ancora falsità ideologica e in scrittura privata”.

I falsi braccianti sono stati condanni soprattutto a un anno di reclusione, mentre pochi altri a 1 anno e 3 mesi. Per leggere la lista completa dei nominativi fare click qui.

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