Green pass, c’è una falla nel lavoro nero: chi controlla?

Green pass obbligatorio per entrare in tutti i luoghi di lavoro dal 15 ottobre. Ma resta la falla del lavoro nero che in Italia occupa un ruolo importante.

Lo mette in rilievo il quotidiano La Sicilia nella versione on-line a proposito di 283mila lavoratori in nero sull’isola (dati Cgia di Mestre), si tratta di artigiani, elettricisti, colf, badanti, braccianti:

”Per esempio: nel caso di un idraulico che lavora in nero, chiamato in un’abitazione privata per riparare un guasto, sarà il proprietario di casa a chiedere il green pass all’artigiano? Dal ministero della Salute rispondono di sì, sottolineando che, in questo caso, «la richiesta è a metà strada tra il dovere e il diritto del datore di lavoro»”.

Ma secondo gli osservatori i dati sull’irregolarità fiscale finiranno per ‘guidare’ il fenomeno dell’irregolarità anche sul Green pass:

”Quel che è certo, al momento, afferma Paolo Zabeo, responsabile dell’Ufficio studi della Cgia, «è che nel modo del lavoro nero i controlli difficilmente avverranno, perché quei cittadini che sono abituati a rivolgersi agli irregolari, molto probabilmente, così come non hanno mai chiesto la fattura, non chiederanno nemmeno il green pass. Ma anche perché, nell’esempio dell’idraulico chiamato a casa, non c’è nessuno che controlla il controllore»”.

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