Preme ricordare che, tre anni fa, si è avviato un percorso di confronto e trattativa con l’obiettivo di creare, in accordo con la Fondazione Festival Pucciniano, un coro del Gran Teatro di Torre del Lago, di cui facessero parte stabilmente gli artisti del coro che, a vario titolo e con diverse forme di relazione contrattuale, avevano collaborato con continuità con il Festival, tramite contratto di dipendenza diretta o secondo la formula dei titolari di partita Iva o tramite cooperative.
Due anni fa, dismettendo il Ccnl delle Fondazioni Lirico Sinfoniche, la Fondazione Pucciniano ha deciso di adottare il Ccnl dei Teatri Stabili, grazie al quale poter realizzare l’obiettivo di creare una massa corale fissa per il Gran Teatro nel quadro di una trattativa con le Organizzazioni Sindacali firmatarie dei due contratti, quello delle Fondazioni Lirico Sinfoniche, che la Fondazione ha inteso disdire, e quello dei Teatri Stabili, di nuova adozione.
Quella di quest’anno è stata la seconda stagione che il Festival realizza in una situazione che è davvero precaria, al punto che fin quasi al giorno prima d’iniziare la produzione non si aveva certezza di poter realizzare la stagione, e penalizzata dalla necessità di contenere le presenze, sia per ciò che riguarda i numeri in palcoscenico – maestranze artistiche e tecniche, cast – sia per ciò che riguarda il numero degli spettatori, da contenere in un limite pesantissimo rispetto alla capacità di accoglienza del Gran Teatro.
Nonostante questa situazione, difficile e rischiosa, l’iniziativa della Fondazione di impegnarsi comunque nella produzione, è stata anche condizione di una feconda continuità di sviluppo delle trattative tra le parti.
Si è formata così una graduatoria di artisti del coro, sia pure con organico ridotto per via delle norme anticovid al momento prescritte, grazie alla quale questi artisti hanno potuto stabilire un rapporto di lavoro subordinato, regolato da un contratto che recepisce tutte le garanzie del Ccnl in adozione.
A questi lavoratori si aggiungono, anche quest’anno, artisti del coro che completano l’organico, una volta esaurite le graduatorie.
Si tratta di artisti che non hanno potuto essere inseriti in graduatoria per diversi motivi, e soprattutto perché non in condizione di poter sottoscrivere un rapporto di lavoro in dipendenza diretta, ma che vantano comunque una continuità di collaborazione con il Festival.
Anche questa deroga del Festival, rispetto alla scelta della dipendenza diretta, è frutto dell’intenso scambio con la Fondazione e dell’impegno che Fistel Cisl e le altre Organizzazioni Sindacali hanno profuso per cogliere l’obiettivo della più ampia possibile garanzia di lavoro per gli artisti che sono storicamente impegnati sul palcoscenico di Torre del Lago.
Fistel Cisl ritiene che questa situazione colga un obiettivo di grande rilevanza, in sé e per sé, ma anche perché è un passo nella costruzione delle condizioni di certezza e stabilità di lavoro per gli artisti che da anni lavorano al Festival e che ne costituiscono uno dei più solidi requisiti artistici e potrebbe essere una base per costituire un organico stabile Regionale.
Con il Teatro di Torre del Lago Puccini abbiamo posto il primo mattone della costruzione di una relazione formale sistematica e di ampio respiro, in primo luogo con la Fondazione Festival Pucciniano, con cui già a settembre si riprenderà il filo del discorso; riteniamo che tali accordi potrebbero essere la base da utilizzare anche con i Teatri della costa – Lucca, Livorno e Pisa .
In estrema sintesi, Fistel Cisl è impegnata sul fronte della difesa della professionalità degli artisti del coro, musicisti e tutte le maestranze di questo territorio, per promuovere le condizioni che consolidino le certezze della soddisfazione delle aspettative di lavoro di tutti coloro che – avendo la qualifica professionale – ne hanno numeri e diritti.
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Fonte: cisl.it