La tragica notizia della morte sul lavoro avvenuta nella giornata di ieri in un cantiere edile di Palmariggi in cui ha perso la vita un giovane operaio di 39anni ci lascia sconvolti. Chi esce al mattino da casa per andare a guadagnare ciò che è necessario al sostentamento della propria famiglia non può non tornare a casa a riabbracciare i propri cari, i propri affetti, i propri figli. Ma l’indignazione e il cordoglio non bastano, abbiamo detto più volte. Soprattutto in occasione dell’iniziativa congiunta di Cgil, Cisl e Uil «Fermiamo la strage nei luoghi di lavoro, un Patto per la Sicurezza in 7 punti», in cui abbiamo posto con forza all’attenzione pubblica un tema improcrastinabile: fermare la lunga scia di sangue nei luoghi di lavoro, la strage silenziosa di lavoratrici e lavoratori nelle fabbriche, nei cantieri edili, nelle aziende tessili e nell’agricoltura. Iniziativa a cui hanno fatto seguito i presidi sotto le prefetture delle nostre città organizzati dalle federazioni di categoria tra cui la nostra Filca.
Le richieste del sindacato e di tutte le sue articolazioni di categoria non sono e non saranno mai vuote parole ma devono essere azioni concrete finalizzate all’elaborazione di una strategia nazionale che deve essere da subito attivata e finanziata con le risorse del PNRR e con i fondi per la coesione europei e nazionali.
Abbiamo chiesto a gran voce qualificazione delle imprese (per determinare un accesso delle stesse al mercato del lavoro e alle gare d’appalto nel rispetto della normativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro, della legalità, dell’applicazione del CCNL, partendo dal modello della patente a punti); contrattazione nazionale e decentrata(per promuovere e intensificare gli interventi di natura negoziale e contrattuale quali strumenti per declinare in modo mirato e specifico le misure e le procedure di prevenzione); formazione (tutti i lavoratori devono ricevere una formazione adeguata, preventiva e specifica per lo svolgimento della mansione, sul piano tecnico, dei rischi e organizzativo); rappresentanza (per rendere generalizzata la rappresentanza, contrattuale e tecnica – RSA/RSU-RLS/RLST – in ogni contesto lavorativo);ispezioni sul lavoro; innovazione e Ammodernamento di tecnologie e DPI (per aumentare gli investimenti a favore della tutela della salute e sicurezza favorendo, in primis, l’accesso a tutte le realtà lavorative ai finanziamenti INAIL); scuola (inserire e potenziare nei programmi scolastici di ogni ordine e grado, la materia della salute e sicurezza sul lavoro).
A livello nazionale, congiuntamente ad un Patto per la Sicurezza, abbiamo chiesto l’immediata attivazione di una Cabina di Regia Permanente alla Presidenza del Consiglio tra Governo e Parti Sociali per monitorare la situazione e agire di conseguenza.
“Mai abbassare la guardia!” ripetevamo nella non lontana giornata mondiale per la Salute e la sicurezza sul lavoro insieme ad una prevenzione sempre più efficace e attenta per i rischi da tempo conosciuti. Stiamo assistendo a profondi cambiamenti nei nostri luoghi di lavoro e nei modi di lavorare. Abbiamo quindi bisogno di sistemi per la sicurezza e la salute che riflettano queste nuove situazioni, insieme ad una cultura generale della prevenzione che crei una responsabilità condivisa. Riscontriamo con favore la ripresa dei lavori della Commissione consuntiva per l’elaborazione della Prima Strategia Nazionale sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro con i ministeri competenti, le regioni e gli enti, oltre che con le parti datoriali, richiesta da tempo dalle organizzazioni sindacali. In questo momento di difficoltà che tutto il Paese continua a vivere è essenziale delineare interventi efficaci e concreti di prevenzione e tutela che la strategia nazionale andrà ad indicare e garantire con il contributo di tutti gli attori interessati.
Dobbiamo continuare ogni giorno a portare avanti le nostre battaglie, lo dobbiamo fare nella memoria e nel ricordo di chi non c’è più, di chi è caduto sul lavoro, di chi è da considerarsi come un martire della sicurezza. È questo l’impegno che prendiamo anche con Fabio e la sua famiglia a cui non smetteremo mai di sentirci vicini.
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Fonte: cisl.it