Non ci sarebbe sintonia tra il presidente del Consiglio Mario Draghi e il Ministro del Lavoro Andrea Orlando. Lo scrive il quotidiano Il Giornale in edicola oggi, che evidenza come tutto sia partito sul continuo rinvio di Orlando delle annunciate riforme del welfare e degli ammortizzatori sociali in particolare.
“Draghi da tempo ha chiesto al ministero del Lavoro una riforma del welfare – si legge – , un piano strategico che vada oltre i vecchi ammortizzatori sociali e non si limiti al reddito di cittadinanza. Si è parlato di politiche attive, di accordi con i sindacati, di lavorare con tutti i dicasteri economici per arrivare preparati a quello che sta accadendo. Non è facile tenere testa ai grandi gruppi stranieri che troppo spesso mordono e fuggono, ma il dovere del governo è cercare contromisure. Ora c’è un ministro che sembra aver deluso le aspettative di Draghi. E’ Andrea Orlando, uno degli uomini chiave del Pd, vice Segretario con Zingaretti e capo della corrente dentro la Ditta”.
“Il sospetto – continua il quotidiano diretto da Augusto Minzolini – è che qualcosa tra Draghi e il Pd non stia funzionado. L’alibi è di dover convivere con Salvini nella maggioranza, ma Enrico Letta non si è mai sbracciato per rivendicare il lavoro del governo e ha preferito rimarcare battaglie identitarie, oltretutto sbandierandole con un tempismo un po’ situazionista. E’ lì che il presidente del Consiglio ha iniziato a chiedersi fino a che punto poteva contare sulla fiducia del Pd. No, non quella parlamentare, ma quotidiana, fatta di lavoro, di idee, di sostegno concreto alla messa in opera delle riforme richieste e finanziate dai fondi europei del Next Generation”.
RIPRODUZIONE RISERVATA – La riproduzione, su qualsiasi supporto e in qualsiasi forma, dei contenuti del presente articolo in violazione delle norme sul diritto di autore sarà segnalata all’Agcom per la sua immediata rimozione [Delibera n. 680/13/CONS 12/12/2013].
Resta aggiornato con noi. Unisciti alla nostra pagina Telegram cliccando qui. E’ gratis!
Non hai l’APP di Telegram? Scaricala gratuitamente cliccando qui.