Il Segretario Generale Cisl, Luigi Sbarra e Mons. Filippo Santoro, Arcivescovo di Taranto oltre che Presidente del Comitato Scientifico ed Organizzatore delle Settimane Sociali hanno partecipato oggi pomeriggio al webinar: ‘Ripensare l’uomo, ripensare il lavoro, ripensare lo sviluppo. Contributo alla 49^ Settimana Sociale di Taranto’.
Un momento di approfondimento e di avvicinamento alle settimane sociali di ottobre, voluto dalla Cisl, dall’Archivio Mario Romani e dalla Fondazione Pastore a cui hanno portato il loro contributo il prof. Aldo Carera, presidente della Fondazione Pastore, il prof. Silvano Petrosino, filosofo teoretico della Universita’ Cattolica del Sacro Cuore, il Prof. Andrea Maria Locatelli, storico economico dell’Universita’ Cattolica del Sacro Cuore. Nel suo intervento conclusivo, Sbarra ha espresso “il più profondo senso di riconoscenza a Mons. Santoro per la preziosa presenza, al Comitato Scientifico da lui presieduto e a tutta la Cei che anche nel documento di preparazione alle giornate di ottobre conferma l’impegno costante e formidabile contro discriminazioni e sfruttamento, a favore dell’inclusione sociale, della promozione del lavoro di qualità, della dignità inalienabile della persona umana, della sostenibilità ambientale e sociale.
Sostenibilità che è oggi al centro di una riflessione ampia e globale anche grazie al monito che Papa Francesco ha voluto lanciare già nel 2015 con la Laudato Si’”, ha aggiunto il leader della Cisl.
“Il lavoro non è solo un mezzo di sostentamento o di creazione di valore aggiunto, ma è lo strumento attraverso il quale l’individuo si fa persona, si fa creatore di ricchezza comune, fiorisce nel partecipare attivamente alla costruzione del bene comune”, ha sottolineato Sbarra.
“Il lavoro dà base al senso della vita, è fonte di una realizzazione che ci mette in relazione con l’ambiente. È così che si realizza la cura del creato: nell’azione della persona che lavora in armonia con ciò che la circonda. Ecco cosa intendiamo per centralità sociale del lavoro perché riteniamo che la vera inclusione, il vero accesso ai diritti e alla cittadinanza, non deve e non può passare da un approccio speculativo, ma neanche meramente assistenziale. Solo un impegno produttivo ben remunerato e tutelato mette in relazione l’individuo con la società, rendendolo pienamente persona”.’
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Fonte: cisl.it