L’economia italiana si sta pian piano rialzando dopo essere stata messa in ginocchio dalla pandemia Covid 19. E con la lenta ma costante ripresa delle attività torna ad aumentare anche la domanda dei lavoratori ricercati dalle imprese. Secondo il bollettino del sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal per il mese di settembre le aziende sono alla ricerca di ben 526mila lavoratori, addirittura un 20,9% in più rispetto allo stesso periodo del 2019 (91mila), quindi prima della crisi pandemica.
Se guardiamo invece al trimestre settembre-novembre le imprese hanno in programma di assumere 1,5 milioni di lavoratori.
Ma dov’è che c’è maggior bisogno?
Gli ambiti dell’economia italiana in cui i lavoratori sono più richiesti sono l’industria e i servizi.
Per quanto riguarda il mondo industriale, in questo caso si stima che ci sarà bisogno di 156mila lavoratori per il mese di settembre e di 436mila se guardiamo fino a novembre, nello specifico i settori che hanno più bisogno di manodopera sono:
Ma è soprattutto l’ambito dei servizi che richiede il numero più alto di lavoratori. Parliamo di 370mila contratti offerti nel solo mese di settembre e di più di un milione nel trimestre settembre-novembre. In questo ambito, le offerte di lavoro – per lo più ‘a termine’ come ricordava il premier Draghi alcuni giorni fa – sono frequenti nei seguenti settori:
Nonostante questi dati mostrino una visione ottimista nella ripresa economica del nostro Paese, assistiamo alla situazione paradossale in cui mancando figure specializzate soprattutto a causa di assenza di esperienze pregresse e competenze inadeguate alcune professionalità restano di fatto introvabili.
Come riporta il quotidiano Il Sole 24 Ore di qualche giorno fa si ritiene, infatti, che siano pressoché introvabili le figure di “fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori carpenteria metallica (66,2%), fabbri ferrai, costruttori di utensili e assimilati (65,8%), artigiani e operai specializzati del tessile e dell’abbigliamento (65,5%). Sono difficili da reperire anche i tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni (59,2%), i tecnici della distribuzione commerciale (58,7%) e quelli della gestione dei processi produttivi di beni e servizi (57,1%) così come gli specialisti in scienze matematiche, informatiche, chimiche, fisiche e naturali (57,2%) e gli ingegneri (47,8%)”.
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