Lavoro. Sbarra: “Un salario minimo per legge peggiorerebbe la qualità della vita dei lavoratori”

 “Un salario minimo per legge darebbe la stura alle aziende di uscire dall’applicazione dei contratti nazionali e peggiorerebbe la qualità della vita di milioni di lavoratori perché molte aziende potrebbero decidere di uscire dall’applicazione dei contratti collettivi nazionali. Molti lavoratori non avrebbero riconosciuti Tfr o tredicesima”. Così il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra a Futura 2021, l’iniziativa organizzata dalla Cgil a Bologna sui temi della partecipazione, inclusione e rappresentanza, cui ha partecipato da remoto insieme a Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri. “È solo il contratto – ha precisato Sbarra, intervistato da Gianluca Semprini – lo strumento che assicura le voci aggiuntive che fanno la retribuzione complessiva, penso per esempio alla tredicesima e alle ferie”

Quanto all’incontro di domani tra Cgil, Cisl, Uil ed il Premier Mario Draghi, il leader della Cisl ha sottolineato l’intenzione della confederazione di voler “definire sedi di confronto, di dialogo, strutturate e permanenti, non incontri episodici e di puro stampo informativo”. (…) “Abbiamo di fronte sfide importanti che riguardano il futuro del Paese. Bisogna costruire insieme un campo largo di responsabilità ed un grande patto sociale in modo da avere un ruolo centrale nel cantiere del cambiamento”. (…) Ci piace il Governo che ci accompagna per definire con noi alcune questioni- ha detto – non ci è piaciuto il Governo che non si è confrontato con il sindacato sul decreto sostegni e sul decreto sostegni bis”.

Infine sui rapporti tra le tre confederazioni “l’unità sindacale è un grande valore – ha detto ricordando i risultati raggiunti in questi anni “marciando insieme. Bisogna rafforzarla: libertà associativa, autonomia, contrattazione, partecipazione sono per la Cisl i principi da salvaguardare” – ha concluso.

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Fonte: cisl.it