E’ partita la campagna di somministrazione della terza dose del vaccino contro il Covid per alcune categorie fragili.
La campagna proseguirà per tutta la popolazione italiana?
La domanda l’ha posta il Corriere della Sera a Giorgio Palù, presidente dell’Agenzia italiana del farmaco (AIFA) ed esponente del Cts che ha risposto:
“dipenderà dall’andamento della curva epidemica nel Paese, dalla circolazione globale del virus e dalla durata dell’immunità sia naturale sia artificialmente acquisita con la vaccinazione nei vari strati di popolazione. Gli studi sul campo stanno dimostrando che, dopo circa sei mesi, si assiste a un certo calo della risposta anticorpale e alla possibilità di infettarsi; ricordo però che gli attuali vaccini, allestiti contro un virus in circolazione ormai da due anni, sono ancora efficacissimi nel proteggerci dal Covid grave e dall’evento letale“.
Secondo quanto sottolinea il Presidente AIFA – l’Agenzia che ha il compito di vigilare sui farmaci che vengono commercializzati e somministrati in Italia – la terza dose è necessaria anche perchè a partire dai 6 mesi gli anticorpi iniettati col vaccino calano e c’è maggiore possibilità di infettarsi.
A questo punto però occorre domandarsi perchè il Comitato Tecnico Scientifico, di cui Palù è membro ha dato l’ok all’estensione della vigenza del Green pass a 12 mesi a partire dalla somministrazione dell’ultima dose. Indicazione poi recepita dalla legge.
Sembrerebbe dunque che dopo circa 6 mesi tutti i vaccinati si avviino verso una minore copertura da parte del vaccino anti-Covid iniettato, nonostante per legge la durata della sua validità sia di 12 mesi. Lasciando, a questo punto, dei dubbi su questa più lunga validità del Green pass che sembra essere ‘scollegata’ con la reale efficacia (più breve) del vaccino.
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