Ora la palla passa a Draghi. Dovrà essere il Presidente del Consiglio a decidere se portare avanti la proposta del Ministro del Lavoro Andrea Orlando, condivisa anche dal Ministero dello Sviluppo Economico, di introdurre un nuovo provvedimento che disincentivi la scelte aziendali di chiudere in Italia e spostare la produzione all’estero.
Come sottolinea il quotidiano la Repubblica in edicola oggi, dal Ministero di Via Veneto hanno lavorato ad un testo che contiene un possibile equilibrio tra le forze politiche che sostengono il Governo e che allo stesso tempo va ad inasprire le sanzioni nei confronti di queste aziende, in particolare quelle che pur non versando in oggettive difficoltà economico-finanziarie decidono di lasciare l’Italia determinando crisi occupazionali.
“Le ultime novità – svela il quotidiano diretto da Maurizio Molinari – riguardano le sanzioni per le aziende inadempienti: accantonate da tempo (per le proteste della Confindustria recepite dal ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti) le ipotesi di multe parametrate sul fatturato (si era parlato di quote fino al 2%) e di lista nera, la soluzione adottata dovrebbe essere quella di una sanzione commisurata al numero di lavoratori coinvolti dalla chiusura. Si tratterebbe di una cifra tra i 20 e i 30 mila euro moltiplicata per il totale degli addetti dello stabilimento. Le norme riguarderebbero le aziende con almeno 250 dipendenti che, si legge in una delle ultime bozze del provvedimento, «intendano procedere alla chiusura di un sito produttivo situato nel territorio nazionale con cessazione definitiva dell’attività, per ragioni non determinate da squilibrio patrimoniale o economico-finanziario che ne rende probabile la crisi o l’insolvenza».
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