È stato firmato il decreto attuativo del Fondo per l’imprenditoria femminile – atteso da ben 8 mesi – del quale sono state finalmente definite le procedure. Il Sole 24 Ore ha anticipato i dettagli contenuti nella bozza di 21 articoli. Per il Fondo saranno disponibili da subito 40 milioni, poi potrà essere integrato con i 400 milioni previsti nella missione “Inclusione e coesione” del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), che ha l’obiettivo di incentivare la creazione di aziende guidate da donne.
La bozza del decreto prevede tre tipologie di interventi per le imprese femminili:
Gli aiuti messi in campo sono indirizzati a quattro categorie di beneficiari:
Possono ottenere finanziamenti attività nei settori dell’industria, dell’artigianato, della trasformazione dei prodotti agricoli, dei servizi, del commercio e del turismo, per programmi di investimento da realizzare entro due anni e con un tetto di spese ammissibili fissato a 250mila euro per nuove imprese e fino a 400mila per quelle già esistenti.
Un futuro provvedimento del ministero dello Sviluppo economico fisserà la data di partenza per la presentazione delle domande, che andranno fatte on-line attraverso la piattaforma di Invitalia e poi saranno valutate secondo l’ordine di presentazione con un esame di merito che terrà in considerazione vari criteri, a partire dal progetto imprenditoriale e dalle potenzialità del mercato di riferimento, favorendo le iniziative ad alta tecnologia. Una volta esaurite le risorse, le agevolazioni saranno concesse in misura parziale rispetto all’importo ammissibile.
La sede legale e/o operativa dell’impresa – che deve essere costituita da meno di un anno – deve essere collocata in Italia e sono ammesse anche le persone fisiche che intendono avviare l’attività purché, entro 60 giorni dalla comunicazione positiva della valutazione della domanda, presentino la documentazione sull’avvenuta costituzione. Nel caso di lavoratrici autonome, è l’apertura della partita Iva che va presentata entro i 60 giorni.
In caso di nascita dell’impresa, saranno erogati contributi a fondo perduto che, entro spese ammissibili di 100mila euro, copriranno l’80% fino a un massimo di 50mila euro.
Per le donne disoccupate la percentuale massima di copertura a fondo perduto sale al 90%.
Se il programma prevede invece spese superiori a 100mila euro e fino a 250mila euro, la copertura scende al 50%.
Nel caso di consolidamento delle imprese già esistenti i requisiti sono diversi, a secondo dell'”anzianità” dell’azienda:
Sono ammissibili le sole spese che risultino sostenute successivamente alla data di presentazione della domanda oppure, nel caso di persone fisiche, alla data di costituzione dell’impresa o dell’apertura della partita Iva. Previsto anche un voucher fino a 5mila euro per impresa da spendere in assistenza tecnica e di gestione dell’impresa (di cui 3mila euro per servizi di Invitalia).
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